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Spalletti: «Il calciatore internazionale vede nella partita contro l’Inghilterra la qualificazione»

A Sky: «Chi invece pensa ‘andremo a giocarcela all’ultima partita’, non è un calciatore forte e di caratura internazionale»

Spalletti: «Il calciatore internazionale vede nella partita contro l’Inghilterra la qualificazione»
Mg Bari 14/10/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Italia-Malta / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Luciano Spalletti, ct dell’Italia, è intervenuto ai microfoni di Sky in vista della partita di domani contro l’Inghilterra a Wembley. Intervistato da Marco Nosotti, Spalletti ha detto:

«Felicissimo, perché vado a giocare una partita in uno stadio che in cui sono iniziati tutti i miei sogni.  Spesso cerchiamo la definizione di calciatore internazionale. Il calciatore internazionale vede in questa partita quella della qualificazione, senza andare a guardare le partite successive. Chi invece arriva pensando ‘andremo a giocarcela all’ultima partita’, non è un calciatore forte e di caratura internazionale. Sappiamo quale sia la loro storia e la loro forza».

Spalletti sa perfettamente il livello dell’Inghilterra:

«Giochiamo nel loro stadio. Questa è la partita in cui ti senti felice di superare i limiti che tutti ti mettono davanti. Questo è avere personalità, superare tutto ciò che si mette davanti fra te e l’obiettivo. Capiremo se siamo una squadra tosta se riusciremo a superare l’obiettivo senza andare a quello successivo».

Consigli a Berardi?

«Si dicono dei particolari come se fossero cose che possono aiutare quello che loro sanno già. Bisogna continuare a pensare che si può sempre crescere e donare. Dobbiamo prendere tutti quegli atteggiamenti che rendono felici le persone che ci guardano e rendono più forti noi».

Udogie può essere un giocatore importante per l’Italia?

«Udogie è un calciatore che deve riconoscere delle cose di campo, deve fare esperienza. Lui ha scocca e motore che gliene avanza anche per gli altri, in una partita dove la fisicità può fare la differenza. Ci può dare una mano».

Wembley evoca ricordi particolari:

«L’abbraccio di una vittoria importantissima a Wembley che rimarrà nella storia, noi dobbiamo andarci a prendere delle cose indelebile come l’abbraccio tra Mancini e Vialli alla fine della finale».

 

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