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Capello: «Spalletti mi piace perché riesce ad entrare nella testa dei giocatori»

A Tmw: «Mi piace che dia forza alla parola “Italia”. Lo seguo con attenzione a livello tattico, ma provo gioia a sentire questo concetto»

Capello: «Spalletti mi piace perché riesce ad entrare nella testa dei giocatori»
Ci Bari 14/10/2023 - qualificazioni Euro 2024 / Italia-Malta / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Luciano Spalletti

Questa sera c’è Inghilterra-Italia, partita fondamentale per la qualificazione degli azzurri a Euro2024. A tal proposito Fabio Capello, presente all’Ambasciata italiana a Londra, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Tmw. L’ex allenatore di Milan e Real Madrid, ha parlato del momento azzurro e della sfida di Wembley di questa sera:

«L’Inghilterra in questo momento ha grandi talenti, con un centrocampo fortissimo. Vedo qualche problemino in difesa, ma è una squadra molto forte e sarà un bel test per l’Italia».

Capello su Scamacca:
«E’ un test per tutti, ma credo che Scamacca abbia bisogno di qualche partita in più. Ha giocato poco, ha bisogno di più partite vista la stazza. Ma credo Spalletti abbia in mente qualcosa di interessante a livello psicologico, vuol vedere una reazione psicologica della squadra e questo è un punto fondamentale per raggiungere successi».

Per Capello, Spalletti è il miglior commissario tecnico possibile in questo momento:
«La forza è quella di riuscire ad entrare nella testa dei giocatori, per questo mi piace. E poi mi piace questo simbolo di Italia, dare forza a questa parola. Lo seguo con attenzione a livello tattico, ma provo gioia a sentire questo concetto».

Sulla difesa dell’Italia:
«Spalletti ha idee chiare, ha già capito il valore dei giocatori. Udogie l’ha visto giocare e gli è piaciuto. Di test ne bastano pochi per capire i valori dei calciatori. Udogie è giovane, così come Scalvini. Poi Acerbi che ha più esperienza e sa guidare».

Anche l’Equipe oggi parlava delle capacità di Spalletti:

Scrive L’Equipe, i nazionali italiani sono rimasti positivamente sorpresi dalla scoperta di “un maestro” Spalletti. “Hanno scoperto il carattere esigente del loro allenatore, un maestro tattico e un ottimo allenatore, che ritiene che c’è sempre qualcosa da imparare, anche per i giocatori esperti. Il timing delle chiamate, l’orientamento del corpo per ricevere la palla, la coordinazione dei movimenti: nessun dettaglio viene trascurato”.

 

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