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Goggia: «L’Atalanta non è solo calcio, ma un senso di appartenenza e orgoglio»

A Repubblica: «Sono un esemplare significativo dell’indole orobica. Ho chiesto al mio allenatore: dopo l’infortunio avrò paura e frenerò? Mi ha risposto “impossibile”»

Goggia: «L’Atalanta non è solo calcio, ma un senso di appartenenza e orgoglio»
Italy's Sofia Goggia competes during the Women's Giant Slalom event of FIS Alpine Skiing World Cup in Kronplatz, Plan de Corones, Italy on January 30, 2024. (Photo by Tiziana FABI / AFP)

Sofia Goggia intervistata da Repubblica parla dei successi dell’Atalanta e della prima finale conquistata da Gasperini. La campionessa di sci italiana è ferma da lungo tempo per un grave infortunio.

«L’Atalanta rispecchia l’indole bergamasca»

Atalanta. Altro che Cenerentola, piccola, provinciale e povera.
«È una squadra che rispecchia l’indole del bergamasco che pian piano, zitto zitto, dal nulla, lavora con dignità e onestà e si trova la casa fatta, mattone dopo mattone. D’altra parte siamo famosi per essere i migliori muratori d’Italia. L’Atalanta non è solo un’impresa e non è solo calcio, ma un senso di appartenenza e di orgoglio».

In che modo?
«Ampliando lo stadio, per esempio, che sta in città, tra la gente: motivo in più di coesione sociale. Anche se in giro per il mondo non ho trovato persone così legate alla propria terra come lo sono i bergamaschi. Abbiamo dei valori molto radicati, che risalgono alle nostre origini. La pandemia, se possibile, ci ha ulteriormente compattati».

Qualcuno le rimprovera il suo passato juventino.
«Ma ero piccola, mi avevano regalato la maglia di Nedved e a mio fratello quella di Del Piero, si simpatizzava».

In cosa è bergamasca Sofia Goggia?
«Nella volontà, caparbietà, nel non mollare mai. Sono un esemplare significativo dell’indole orobica. Vengo da un brutto infortunio, sto bene ma ho chiesto se avrò paura al ritorno e frenerò. Sa cos’ha risposto il mio allenatore? Impossibile».

Goggia, 7 viti nella tibia: «è interessato anche il malleolo, la caviglia è importante nello sci»

Ancora un bruttissimo incidente per Sofia Goggia. Che stavolta si è fatta male mentre sia allenava per lo slalom gigante. Si è rotta la tibia con un interessamento del malleolo.

Scrive la Gazzetta.

Una placca con 7 viti per ridurre la frattura articolare scomposta pluriframmentaria del pilone tibiale destro. È perfettamente riuscita l’operazione a Sofia Goggia.

“Un altro infortunio che interrompe la mia rincorsa ad una nuova Coppa del mondo di discesa – ha dichiarato la campionessa bergamasca prima di entrare in sala operatoria -, ma anche stavolta saprò rialzarmi”.

A Sky il commento del dottor Panzeri (presidente della Commissione medica Fisi) che l’ha operata:

«L’intervento è andato bene. Sofia mi ha chiamato stamattina dalle piste. Quando lei chiama, ha già la sensazione di quello che si è fatta e gli esami l’hanno confermato. Si tratta di una frattura della tibia nella parte più bassa, a livello articolare con interessamento del malleolo. Con me anche in sala operatoria c’erano anche il dottor Schoenhuber e Riccardo Accetta, primario della traumatologia del Galeazzi. E’ stata messa placca con 7 viti, ora inizierà il lento percorso, l’ennesimo percorso per recuperare dall’ennesimo infortunio».

Secondo Panzeri Sofia ha affrontato da grande anche questo infortunio: “Sofia è forte, riuscirà a superare alla grande questo infortunio».

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