Anche Spalletti ne rilevava i limiti quando tutti lo chiamavano fenomeno, avevano confronti bruschi ma non lo mise mai veramente in discussione

La crisi di Kvaratskhelia. Ne scrive il Corriere della Sera con Monica Scozzafava.
Gamba potente, dribbling spinto, corsa veloce: le caratteristiche sono queste, ma a fare la differenza nella stagione successiva allo scudetto sono probabilmente i metri di campo che percorre. Tatticamente il Napoli gioca in maniera differente, in molte fasi della partita Kvara fa il terzino, chiamato a dare sostegno alla difesa bassa che Garcia dispone sul campo. Non salta l’uomo, vero. Ma fare trenta metri palla al piede non è la stessa cosa che farne ottanta: lui arriva in area, punta l’uomo, ma non ha la lucidità per saltarlo. Diventa prevedibile.
Con Spalletti — che al pari di Garcia ne rilevava i limiti quando già in tanti lo definivano fenomeno — Kvara, 22 anni, aveva confronti quotidiani, colloqui anche più incisivi e bruschi che in qualche modo servivano da stimolo. Sostituito tante volte anche la scorsa stagione, però mai veramente messo in discussione.