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Finale di Champions in Piazza S. Carlo: la Appendino è stata imprudente, frettolosa e negligente

Le motivazioni della Corte d’Assise di Appello di Torino che lo scorso 23 giugno ha confermato la condanna dell’ex sindaca di Torino

Finale di Champions in Piazza S. Carlo: la Appendino è stata imprudente, frettolosa e negligente

La Corte d’Assise di Appello di Torino ha pubblicato la motivazioni della sentenza di condanna di Chiara Appendino, ex sindaca di Torino. I fatti risalgono alla finale di Champions del 2017 tra Juventus e Real Madrid (1-4).

A Torino l’amministrazione comunale aveva organizzato la visione della partita con i maxi schermi a Piazza San Carlo, una delle piazze centrali del capoluogo piemontese. Purtroppo, alcuni scoppi di petardi scatenarono quella che poi passerà alla cronaca come la tragedia di Piazza San Carlo.

Nelle motivazioni della sentenza si legge:

Che l’organizzazione fosse della manifestazione fosse stata tragicamente e inesorabilmente condizionata dalla ristrettezza dei tempi e dalla conseguente e imperdonabile approssimazione che connotava le condotte dei singoli, appare chiaramente dimostrato dalle deposizioni rese dai soggetti che avevano partecipato alla riunione del 26 maggio e che davano conto della estrema superficialità delle scelte operate“.

Per i giudici le scelte dell’ex sindaca Appendino sono “state frutto di un approccio frettoloso, imprudente, perché non ha tenuto in considerazione i rischi connessi, e negligente, perché non ha vigilato sulla concreta attuazione di tali scelte, trascurando di assicurare il dovuto rilievo anche nella fase di formazione della decisione agli aspetti connessi alla sicurezza. In altri termini, non ha curato il bilanciamento anche di tale interesse, quello di assicurare la pubblica incolumità, che era- non c ‘è necessità di sottolinearlo- di rango certamente superiore al legittimo interesse dei tifosi della Juventus di condividere la visione della finale di Champions League. Era preciso compito della sindaca preservare la tutela dell’integrità fisica delle persone rispetto a tale evento”.

La Corte d’Assise di Appello di Torino lo scorso 23 giugno ha confermato la condanna della Appendino a 1 anno e 6 mesi di carcere. Confermata anche la condanna a 18 mesi per Paolo Giordana, all’epoca capo di gabinetto della Appendino e per Maurizio Montagnese, ex presidente dell’agenzia Turismo Torino.

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