Osimhen-Napoli, parti vicine per un rinnovo a 10 milioni con doppia clausola (Gazzetta)

Ieri a Rivisondoli c'è stato il decimo incontro tra Calenda e De Laurentiis. Osimhen riflette sulla proposta ma apprezza lo sforzo del Napoli

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Db Torino 23/04/2023 - campionato di calcio serie A / Juventus-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Victor Osimhen

Osimhen e il Napoli sono vicini all’accordo per il rinnovo, scrive la Gazzetta dello Sport, confermando quanto diceva ieri sera Gianluca Di Marzio, che parlava di parti mai così vicine all’accordo. Un accordo che prevedrebbe, secondo quanto scrive la rosea, un nuovo contratto con ingaggio di 10 milioni e l’ipotesi della doppia clausola, una per l’Arabia e una per l’Europa.

Ieri sera, parlando a Sky Sport, il presidente De Laurentiis ha dichiarato che «Osimhen resta»: «ha ancora due anni di contratto. Dove dovrebbe andare? Esistono i contratti e sono sempre da rispettare da entrambe le parti, perché sono un rapporto bilaterale. Finché la bilateralità c’è, e non pende mai da una parte o dall’altra, si va d’amore e d’accordo. E con Osimhen la bilateralità c’è fin dal primo momento, quindi… State sereni e tranquilli».

La Gazzetta scrive:

“E allora avanti insieme, per la gioia di tutti. Con buona pace delle tentazioni arabe e al di là di quello che sarà del rinnovo, per cui si continua a trattare a oltranza da un mese. Ieri a Rivisondoli, quartier generale del ritiro del Napoli in Abruzzo, è andato in scena l’incontro numero dieci tra le parti: da un lato Roberto Calenda – agente del nigeriano – e dall’altro il presidente De Laurentiis. È stato il secondo tempo dell’incontro fiume avvenuto mercoledì sera, che ha portato in dote passi avanti, segnali positivi per un nuovo accordo”.

“Victor riflette, ma ha apprezzato lo sforzo del Napoli, che si è spinto ben oltre i suoi limiti. Con l’ultima proposta di rinnovo, Osimhen andrebbe a guadagnare oltre 10 milioni a stagione tra parte fissa, bonus e diritti di immagine concessi in parte. Il Napoli sta facendo il possibile e l’impossibile per rinnovare fino al 2027. Il nodo resta la clausola, che potrebbe essere doppia: più accessibile per l’Europa (tra i 110 e i 150 milioni) e più cara per gli arabi (200)”. 

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