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L’«effetto Maradona» di Cavani al Boca, l’ultimo colpo del club più sexy del mondo

La Nacion racconta l’euforia per l’arrivo del Matador in Argentina: “Il club è una calamita, a dispetto dei soldi”

L’«effetto Maradona» di Cavani al Boca, l’ultimo colpo del club più sexy del mondo

C’è un’enorme attesa in Argentina per la presentazione di Edinson Cavani al Boca. “Soprattutto perché in un contesto di magra per l’economia del nostro Paese, il fatto che un personaggio di fama internazionale come l’uruguaiano scelga di venire nel campionato argentino è alquanto inaspettato”, scrive La Nacion.

Il giornale argentino mette Cavani in coda ad un infinito elenco di “colpi” di mercato che il Boca usa da sempre per alimentare la sua fama di club sexy, anche a dispetto dei soldi. E’ una strategia, insomma. E funziona sempre, come dimostra Cavani.

“È ancora difficile prendere una dimensione reale di ciò che genera la presenza di Cavani nel campionato argentino e nella Copa Libertadores – scrive – Uno che ha segnato 379 gol in 673 partite con le maglie di Napoli, Psg, Manchester United e Valencia, e che è stato anche campione della Copa América giocata nel 2011 nel nostro Paese, e ha giocato quattro Mondiali con la maglia dell’Uruguay . Ha vinto, finora, 23 titoli”.

Ma fu così anche quattro anni fa per Daniele De Rossi: “almeno sei bambini nati in quelle ore a Buenos Aires furono battezzati con il nome del centrocampista. E nella mostra Rurale nacque un vitello, di 27 chili, lo chiamarono De Rossi”.

E così con Carlos Tevez nel luglio 2015, che “contribuì politicamente alla rielezione di Daniel Angelici”. un po’ per Daniel Osvaldo, molto di più per Juan Román Riquelme. La Nacion, andando a ritroso, richiama gli acquisti di Juan Simón, Claudio Marangoni, Walter Perazzo, Alberto Márcico, Alberto Federico Acosta, Claudio Caniggia e Martín Palermo. Ma non è un caso se lo chiama “affetto Maradona”.

“Nel 1981, con un’incipiente crisi economica e istituzionale che quasi gli costò l’esistenza, la dirigenza del Boca non ebbe idea migliore che prendere Diego Armando Maradona dall’Argentinos Juniors. L’importo totale del prestito era di circa 10.000.000 di dollari. Una cifra esorbitante per l’epoca. Il contratto, milionario e in dollari, distrusse le finanze di un club che, come quasi tutto il Paese, soffriva dell’era della “tablita cambiaria” che José Martínez de Hoz, ministro dell’Economia della dittatura militare, aveva istituito. Almeno dal punto di vista sportivo, l’equazione ebbe successo: Maradona, Miguel Brindisi e compagnia si laureano campioni”.

Il punto è che “il Boca sa di essere una calamita mondiale. E che, sebbene la proposta economica non sia delle migliori, ha elementi che vanno oltre il denaro e che seducono grandi personaggi dell’universo calcistico”.

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