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Jokic è il simbolo del basket totale (The Guardian)

Il centro serbo è l’antidivo per eccellenza. La sua maniera di giocare a basket ha sconvolto tutti, dai giornalisti agli avversari.

Jokic è il simbolo del basket totale (The Guardian)
MIAMI, FLORIDA - JUNE 07: Nikola Jokic #15 of the Denver Nuggets gets a rebound in the second half against the Miami Heat in Game Three of the 2023 NBA Finals at Kaseya Center on June 07, 2023 in Miami, Florida. NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. Kyle Terada - Pool/Getty Images/AFP (Photo by POOL / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)

Che fossero delle Finals Nba fuori dall’ordinario ce ne eravamo accorti dal primo turno. Miami che elimina la testa di serie numero uno a Est, i Milwaukee Bucks di Antetokounmpo. I Lakers di James che dalla settima piazza fanno fuori prima Memphis (numero 2 a Ovest) e i campioni in carica di Golden state. Butler che guida gli Heat alle Finals contro Boston, la squadra più forte secondo alcuni nella Eastern Conference. E poi Denver, arrivata prima nella classifica ad Ovest e con in squadra Nikola Jokic, eletto Mvp della regular season 2023. Quello a cui stiamo assistendo è forse il basket migliore del centro serbo, capace di collezionare una tripla doppia (32 punti, 21 rimbalzi e 10 assist) alle Finals per la prima volta nella storia.

Jokic è l’Mvp 2023, ma poteva diventarlo già prima

Ciò che fa più impressione è constatare come il serbo potesse diventare Mvp della lega già qualche anno fa. Sono ormai 5 stagioni che Jokic colleziona prestazioni appariscenti in una piazza come quella di Denver che non era mai arrivata all’atto finale della staggione Nba prima di quest’anno. Il Guardian sembra voler mostrare nel suo articolo quali siano i punti di forza di un giocatore che è un centro ma si comporta come tutt’altro in campo:

Jokić, forse opportunamente date le sue origini, è emerso in questa postseason come l’ultimo cosiddetto border-hopper della Nba. Un centro con il tocco di una guardia, un prodigioso marcatore che è meglio come uomo passaggi, l’incarnazione del basket totale, infinitamente adattabile, senza posizione fissa sul parquet ma sempre in posizione ottimale“.

Non è un caso che lo stesso LeBron James si sia dovuto inchinare nella finale della Western Conference ai Nuggets e a Jokic. Proprio nella serie contro i Lakers è emerso quanto di più chiaro il centro serbo volesse dimostrare. La sua capacità di essere al centro del gioco senza, per forza di cose, essere appariscente. Non è un Ja Morant, un Curry, un Lillard. Non è per forza di cose un tiratore da tre formidabile o un attaccante d’area inarrestabile. Jokic è un po’ di tutto, ma soprattutto un leader silenzioso. Un uomo capace di fare 32 punti, 21 rimbalzi e 10 assist a Miami, in Gara 3 delle Finals on può non meritare il titolo di Mvp. Anche e soprattutto perché mai come quest’anno il suo gioco ha distrutto le difese avversarie anche nella post-season, dove solitamente le difese sono ancora più dure.

“L’ibridazione è sempre stata nel suo Dna del basket”

La parola che usa il quotidiano inglese per descrivere la pallacanestro di Jokic è ibridazione. Proprio qui sta il punto focale, ciò che risulta essere fondamentale per capire al 100% il gioco del centro. Per il Guardian,

le statistiche sconcertanti che Jokić mette in piedi, partita per partita, saranno sempre il punto focale della sua pretesa di grandezza. Ma è il suo rifiuto di fare le cose che i big del basket di solito si aspettano, come mostrare i muscoli o aspettare che la palla arrivi da lui per poi schiacciare, a renderlo così affascinante ai nostri occhi“.

Tutto questo lo diciamo senza considerare che stiamo parlando di un vero e proprio antidivo. Non è mai stato uno che ama mettersi sotto i riflettori della stampa. Tutt’ora Jokic alle attenzioni dei media americani preferisce scappare nella sua fattoria o assistere alle corse di cavalli, di cui è un grande appassionato. Forse è proprio tutto ciò, unito al suo straordinario talento, a renderlo così speciale. Denver spera di poter coronare questa stagione con l’Anello e la vittoria finale. La conquista di un titolo che renderebbe ancora più immortale Nikola Jokic agli occhi del mondo.

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