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Vocalelli: «Nei discorsi di Allegri nemmeno un accenno alle responsabilità sue e della squadra»

Sulla Gazzetta: «A Empoli una delle sconfitte più mortificanti. La squadra non può essere “assolta”, né l’allenatore può ritenersi estraneo da responsabilità»

Vocalelli: «Nei discorsi di Allegri nemmeno un accenno alle responsabilità sue e della squadra»
Db Bologna 30/04/2023 - campionato di calcio serie A / Bologna-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri

Come quello di Damascelli, il comento sulla Juventus di Massimiliano Allegri di Vocalelli sulla Gazzetta dello Sport è impietoso.

Ieri la Juve ha ricevuto la notizia dei 10 punti di penalizzazione poco prima del fischio d’inizio della partita contro l’Empoli. I ragazzi di Allegri hanno probabilmente sentito il contraccolpo emotivo, visti i quattro gol subiti dai toscani.

Ma oltre all’aspetto emotivo, Vocalelli sottolinea la pessima prova dei bianconeri e, secondo il giornalista, il principale responsabile è Allegri che continua ad auto assolversi. Dopo le dovute premesse viste le difficoltà extra campo, Vocalelli scrive:

Proprio per dar forza a certi e indiscutibili motivi, colpisce – nei discorsi di Allegri – anche la mancanza (almeno un accenno) alle responsabilità tecniche. Sue e della squadra. Dopo l’eliminazione con il Siviglia, la spiegazione è stata assolutamente impossibile da condividere. Per certi versi surreale. Allegri ha parlato di una squadra che ha pagato “la scarsa esperienza” di alcuni o molti giocatori. Allora, per essere chiari, della Juve si può dire tutto e il contrario di tutto, tranne che abbia una scarsa esperienza”.

Alla Juventus ci sono diversi giocatori che nelle proprie bacheche hanno diversi trofei:

Così come ha colpito – e non in positivo – non solo la pessima partita della Juve a Empoli, ma anche la voglia da parte dell’allenatore di assolvere tutto e tutti con il più classico slogan: la squadra ha dato il massimo. La Juve che è andata in campo in quel modo, incassando quattro gol e una delle sconfitte più mortificanti della sua storia recente, non può essere “assolta” con poche parole. E né l’allenatore può ritenersi estraneo. Al dibattito e sul piano delle responsabilità anche personali“.

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