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“Il Napoli è espressione di una città che solo gli intellettuali alle vongole spiegano ancora con Pulcinella”

Sul Messaggero. Una squadra moderna come la città, con le sue vivaci avanguardie artistiche e l’imprenditoria rampante. Spalletti è da anni sempre un passo avanti ai colleghi.

“Il Napoli è espressione di una città che solo gli intellettuali alle vongole spiegano ancora con Pulcinella”
Napoli 24/03/2023 - premio Enzo Berazot / foto Image nella foto: Aurelio De Laurentiis-Luciano Spalletti

Su Il Messaggero, Andrea Sorrentino tesse l’elogio del Napoli (e non è la prima volta) che ieri ha visto sfumare la possibilità della festa scudetto, rinviata dal pareggio della Salernitana al Maradona. Il Napoli, con Spalletti, è la risposta italiana alle élite del calcio europeo. Una squadra moderna come il suo allenatore, sempre un passo avanti rispetto ai colleghi da anni. Un club che ha saputo costruire una squadra multiculturale, attraverso scelte ben oculate e ragionate. Perché Napoli, scrive Sorrentino, non è più quella di Masaniello e Pulcinella, come ancora si ostinano a sostenere gli intellettuali “alle vongole”. Napoli è diversa, è cambiata e sta cambiando ancora, ospita le avanguardie artistiche più vivaci e un’imprenditoria fattiva.

Sorrentino scrive:

“Ma brave tutte, davvero, non solo il Napoli, infatti i responsi sono ancora da scrivere, in alto e in basso. Sarà per questo equilibrio, e per quell’insopprimibile voglia da post-Covid di stare insieme, che mai come in questa stagione gli stadi si sono riempiti. Un segnale di rinascita per un torneo che combatte con le proprie piccole grandi armi lo strapotere economico altrui, dando in questo un segnale di modernità. Le élite saranno sempre più elitarie e distanti, l’uomo d’oggi deve moltiplicare gli sforzi per salvarsi. L’Italia risponde con la modernità del Napoli (Spalletti da anni è sempre un passo avanti ai colleghi) e col suo modello gestionale espressione di una città che solo per gli intellettuali alle vongole è spiegabile ancora con Masaniello e Pulcinella, con Scarpetta e Totò passando per Di Giacomo: forme altissime della cultura tradizionale, certo, ma Napoli è in evoluzione da un pezzo, non a caso ha le avanguardie artistiche più vivaci d’Europa e un’imprenditoria rampante. La squadra di calcio è un altro e non casuale tassello frutto di scelte oculate, e multiculturale, contaminata: 10 nazioni e 4 continenti convivono nell’11 titolare”.

 

 

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