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Plusvalenze Lazio e Roma, i pm potrebbero già essere in possesso di intercettazioni 

Nel corso delle perquisizioni della Guardia di Finanza, sono stati sequestrati due computer, una decina di tablet e 15 cellulari (tranne quello di Lotito)

Plusvalenze Lazio e Roma, i pm potrebbero già essere in possesso di intercettazioni 
Auronzo di Cadore (Bl) 17/07/2022 - amichevole / Lazio-Triestina / foto Image Sport nella foto: Claudio Lotito

Nel nuovo caso di plusvalenze che interessa Roma, Lazio e Salernitana, è partita la caccia alle intercettazioni, quelle che hanno fatto la differenza nell’inchiesta che riguarda la Juventus. Il Corriere della Sera scrive:

“Caccia alle intercettazioni. Anche perché i valori di mercato dei calciatori sono difficili da cristallizzare. Le indagini delle Procure di Roma e Tivoli sulle due squadre capitoline e sulla Salernitana partono dalle perquisizioni della Guardia di Finanza. Lunghe, nel caso della Roma: tra il campo sportivo di Trigoria e la sede di via Tolstoj sono stati sequestrati due computer, una decina di tablet e cellulari. Nella Lazio, unico a «salvare» il suo smartphone — tra i due club ne sono stati requisiti 15 su 16 — è stato il presidente biancoceleste Lotito, in quanto senatore della Repubblica”.

La mole di dati da analizzare è enorme, scrive la Gazzetta dello Sport, che pure si sofferma sulla caccia alle intercettazioni da parte degli inquirenti,

“Non nascondiamolo: è già partita la caccia a chat o addirittura possibili intercettazioni che delineino un quadro simile all’inchiesta prisma che ha coinvolto il club bianconero, ma certezze non ve ne sono, anche perché si tratta di importi assai inferiori. Quelli riguardanti i giallorossi ad esempio, ben evidenziati, arrivano in totale a 42,5 milioni per calciatori spesso di ottimo rendimento”.

Probabilmente, scrive il Corriere dello Sport, i pm potrebbero già avere in mano qualcosa.

“Restano al momento sullo sfondo le intercettazioni: gli inquirenti potrebbero esserne in possesso. E sarebbe questo, nel caso, l’elemento centrale del procedimento. Il caso Juve insegna che solamente tramite le chiacchierate telefoniche e altre prove documentali (in quel caso il libro nero di FP) si può arrivare a tratteggiare la presenza di un sistema pensato e adottato per aggiustare in modo fraudolento i bilanci”.

Stesso discorso fa la Gazzetta.

“Occhio però: se la le procure si sono mosse, è possibile che abbiano in mano delle carte da scoprire. Saranno eventuali chat o intercettazioni a fare ancora una volta la differenza?”.

Le intercettazioni saranno determinanti, scrive La Repubblica

“A oggi, però, le due inchieste nate per determinare possibili falsi in bilancio e false comunicazioni al mercato attraverso la supervalutazione dei giocatori, si basano sui parametri del sito Transfermarkt. Un sito privato, che la giustizia sportiva ha già ampiamente rigettato come elemento di prova perché inaffidabile, visto che si basa sulle indicazioni dei suoi utenti. L’unica possibilità per una svolta all’inchiesta è che nelle carte inviate da Torino a Roma ci siano intercettazioni compromettenti. O che dalle perquisizioni, che faranno luce anche sulle chat WhatsApp e Telegram dei dirigenti, emergano elementi utili a ricostruire una condotta finalizzata a truccare i conti. Quella che, per capirci, alla Juve è costata il -15 in classifica”.

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