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Vieri: «Giuntoli è un direttore sportivo vecchia maniera, va a pescare i giocatori in prima persona»

Al CorSera: «Abbiamo giocato insieme: era un vecchio libero, tutto botte e cazzotti. Il Napoli? Mai visto un club così forte dopo una rivoluzione tecnica».

Vieri: «Giuntoli è un direttore sportivo vecchia maniera, va a pescare i giocatori in prima persona»

Il Corriere della Sera intervista Christian Vieri. Parla di Serie A e di Italia. L’intervista parte con il suo commento all’incredibile stagione del Napoli di Luciano Spalletti, di cui Vieri dice:

«È una macchina perfetta. Mai visto un club presentarsi così forte dopo una vera e propria rivoluzione tecnica».

Vieri continua parlando di Giuntoli:

«Giuntoli è un direttore sportivo vecchia maniera, va a pescare i giocatori in prima persona. Sono felice per lui,
abbiamo giocato insieme negli Allievi del Prato: era un vecchio libero, tutto botte e cazzotti (ride)».

E Spalletti?

«Le squadre di Spalletti giocano bene a calcio, è sempre stato così. La sua impronta è riconoscibilissima. Ha maturato un’esperienza totale, e sa leggere perfettamente ogni dettaglio nei vari momenti della gara e della stagione in generale».

Vieri mette in copertina quattro giocatori del Napoli:

«Ne nomino quattro, che poi a mio avviso sono anche i primi quattro personaggi di questa serie A. Al primo posto c’è Kim. Non sapevo nemmeno chi fosse, e qui ripenso a Giuntoli. Mi ha colpito molto la personalità del coreano. È sempre ordinato, disciplinato. Ti viene addosso e ti legna, tanta roba. Poi, naturalmente, c’è Kvaratskhelia: sembra George Best».

Al terzo e quarto posto? Vieri:

«Dico Osimhen, devastante. L’Italia lo ha completato sotto tutti i punti di vista, e oggi è fra i tre attaccanti più forti del mondo. Infine, non bisogna trascurare Lobotka, che mi ricorda Xavi, uno che sbagliava un passaggio ogni 10-12 mesi».

È un Napoli che può sognare anche in Champions? Per Vieri sì, anche se dovrà fare attenzione al Milan.

«Per me non sarebbe una sorpresa, anche se dovrà stare molto attento al Milan. In Champions “camiseta” e tradizione hanno sempre il loro peso».

Vieri parla anche della Nazionale.

«Ripartenza lenta. Siamo ai lavori in corso, con un cartello molto grande».

È preoccupato a livello di qualificazione al prossimo Europeo?

«Ormai bisogna preoccuparsi sempre. Mi sento tranquillo solo in mezzo al campo. Per il resto, Mancini ha sempre bisogno del miglior Immobile e soprattutto di Chiesa. E va recuperato Raspadori, uno che gioca proprio bene.
Scamacca? È indietro. In difesa, si pagano invece l’addio di Chiellini e i guai di Bonucci, gente che pesava sotto tutti i punti di vista».

Cosa ne pensa di chi polemizza sugli oriundi? Vieri:

«Sono dei poveretti, mentalità antica, roba da dinosauri. In Australia io sono cresciuto con ragazzi di tutte le nazionalità del mondo…».

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