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Pietrangeli: «Sinner ha le palline quadrate. Tedesco nell’animo e nella testa, può vincere uno Slam»

A Libero: «Mi piace da morire il rumore della pallina quando incoccia la sua racchetta. Da lì si capisce che è un fuoriclasse».

Pietrangeli: «Sinner ha le palline quadrate. Tedesco nell’animo e nella testa, può vincere uno Slam»
Torino 20/11/2022 - tennis Atp / foto Imago/Image Sport nella foto: Nicola Pietrangeli ONLY ITALY

Nicola Pietrangeli parla di Jannik Sinner in un’intervista a Il Giornale.

«È come la Meloni… Ha le palline quadrate e, presto, vincerà uno Slam. Ne sono certo».

Pietrangeli continua:

«È miglioratissimo, mi piace da morire il rumore della pallina quando incoccia la sua racchetta. Da lì si capisce che è un fuoriclasse».

Una bestemmia dire che ricorda il primo Djokovic?

«Affatto. Ha ragione. Contro Rublev ha commesso 8 soli errori in due set! Pazzesco. E aggiungo: questo ragazzo è un tedesco nell’animo e nella testa, può davvero vincere uno Slam. Non ho più dubbi».

A Wimbledon?

«Direi a Parigi, il Roland Garros sulla terra battuta».

Berrettini, invece, è in crisi nera. Pietrangeli:

«Ma non per colpa di Melissa Satta, splendida ragazza e pure simpatica. Quello che c’entra? Nella mia vita ho giocato e vinto, eppure mi sono pure divertito anche molto. Matteo gira troppi spot, fa troppa pubblicità, perde tempo e deve riflettere sul suo gioco».

Tornerà quello di prima?

«Ho molto rispetto per lui perché a Wimbledon è riuscito a battere un record del sottoscritto che risaliva al 1960, quando sul Centre Court di Londra venni sconfitto in semifinale da un certo Rod Laver al termine di 5 set infiniti. Berrettini mi ha superato, ha fatto di meglio ed è arrivato in finale. Un traguardo unico per un italiano».

E Musetti?

«È il ragazzo che gioca meglio pur non essendo il più forte nella squadra azzurra».

Lei pensa che l’Italia possa rivincere la Davis?

«Lo spero. Così non si parlerebbe più tanto della nostra del 1976».

Cosa non le piace del tennis di oggi?

«Le telecronache. Un giocatore fa un doppio fallo e quelli con il microfono, in cabina, sussurrano: doppio fallo. Ti credo, quello lo vedono tutti… Oppure danno consigli a uno che magari è nei 10 migliori giocatori del mondo. Ma stiamo scherzando?».

L’altro giorno Pietrangeli ha ricevuto il Premio Bearzot, orgoglioso?

«Sì, sono stato il primo sportivo non calciatore a vincerlo. Beh, non male, no? A 18 anni iniziai come centrocampista nella Lazio Primavera, poi scelsi il tennis perché amavo viaggiare».

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