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Nuovo striscione fuori al Maradona: «Non c’è cella che tenga, saremo sempre a difesa della nostra terra»

Firmato «Napoli siamo noi». Sembra un messaggio di solidarietà agli ultras perquisiti ieri nell’ambito delle indagini sugli scontri in Autostrada

Nuovo striscione fuori al Maradona: «Non c’è cella che tenga, saremo sempre a difesa della nostra terra»
As Napoli 15/10/2016 - campionato di calcio serie A / Napoli-Roma / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: tifosi Napoli

Nuovo striscione apparso stanotte all’esterno dello stadio di Fuorigrotta, intitolato a Diego Armando Maradona, dal lato della Curva B. Il messaggio sembra un riferimento alle perquisizioni effettuate ieri dalla Digos per gli scontri tra ultras in Autostrada tra ultras del Napoli e della Roma. Lo striscione recita:

«Non c’è cella che tenga… saremo sempre a difesa della nostra terra. Napoli siamo noi».

Ha tutta l’aria di essere un messaggio di solidarietà nei confronti degli ultras perquisiti ieri. Oggi il Messaggero fornisce degli aggiornamenti. Eccoli:

“Venti romanisti, dodici napoletani e un aretino. Sono 33 in tutto gli ultras indagati per rissa aggravata dalla procura di Arezzo per gli scontri a Badia Al Pino, che lo scorso 8 gennaio hanno portato alla chiusura dell’A1. Ieri la Digos ha eseguito le perquisizioni dopo oltre due mesi di lavoro sui video girati dagli stessi agenti, dagli automobilisti di passaggio e sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che hanno consentito l’identificazione. Gli agenti hanno portato via i telefoni cellulari per verificare, attraverso le chat, l’ipotesi investigativa secondo la quale le due tifoserie, quella giallorossa e i partenopei, si erano accordate per “scontrarsi” all’altezza dell’area di servizio in provincia di Arezzo”.

“I venti ultrà giallorossi, finiti sotto accusa, sono tutti noti alle forze dell’ordine. Tra loro c’è anche l’attuale capo dei Fedayn e altri esponenti dello storico gruppo della Curva Sud. Ma tra gli indagati sono finiti anche pezzi dei gruppi “Roma”, vicino all’estrema destra, e “Romanismo”. I loro volti sono stati riconosciuti dagli uomini della Digos di Roma. Mentre il tifoso aretino è accusato di avere accompagnato Martino di Tosto, ferito durante gli scontri e abbandonato nel piazzale del pronto soccorso con due tagli alla coscia e al polpaccio. Dopo averlo lasciato era fuggito per non essere identificato”.

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