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Scontri tra ultras in Autostrada: indagato il capo dei Fedayn della Roma (Messaggero)

Denunciati 20 giallorossi, 12 napoletani e un aretino. Perquisizioni della Digos in casa di volti noti della Sud, dai “Roma” ai “Romanismo”

Scontri tra ultras in Autostrada: indagato il capo dei Fedayn della Roma (Messaggero)
Db Reggio Emilia 13/02/2022 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Roma
Ieri la Digos ha effettuato un maxi blitz per individuare i responsabili degli scontri tra ultras del Napoli e della Roma sull’Autostrada A1, lo scorso gennaio. Una maxi operazione disposta dal tribunale di Arezzo, che ha viste coinvolte le Digos di Roma e Napoli e che ha portato a 33 perquisizioni effettuate all’alba. Il Messaggero ne scrive. Risulta indagato il capo dei Fedayn. Sono stati denunciati 20 ultras della Roma, 12 del Napoli e un aretino. La Digos ha effettuato perquisizioni nelle case di volti noti della Sud, dai “Roma” ai “Romanismo”. Il quotidiano romano scrive:

“Venti romanisti, dodici napoletani e un aretino. Sono 33 in tutto gli ultras indagati per rissa aggravata dalla procura di Arezzo per gli scontri a Badia Al Pino, che lo scorso 8 gennaio hanno portato alla chiusura dell’A1. Ieri la Digos ha eseguito le perquisizioni dopo oltre due mesi di lavoro sui video girati dagli stessi agenti, dagli automobilisti di passaggio e sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza, che hanno consentito l’identificazione. Gli agenti hanno portato via i telefoni cellulari per verificare, attraverso le chat, l’ipotesi investigativa secondo la quale le due tifoserie, quella giallorossa e i partenopei, si erano accordate per “scontrarsi” all’altezza dell’area di servizio in provincia di Arezzo”.

“I venti ultrà giallorossi, finiti sotto accusa, sono tutti noti alle forze dell’ordine. Tra loro c’è anche l’attuale capo dei Fedayn e altri esponenti dello storico gruppo della Curva Sud. Ma tra gli indagati sono finiti anche pezzi dei gruppi “Roma”, vicino all’estrema destra, e “Romanismo”. I loro volti sono stati riconosciuti dagli uomini della Digos di Roma. Mentre il tifoso aretino è accusato di avere accompagnato Martino di Tosto, ferito durante gli scontri e abbandonato nel piazzale del pronto soccorso con due tagli alla coscia e al polpaccio. Dopo averlo lasciato era fuggito per non essere identificato”.

L’8 gennaio le tifoserie di Napoli e Roma erano in transito in quel tratto autostradale dirette rispettivamente a Genova, per Sampdoria-Napoli, e a Milano per Milan-Roma. I napoletani erano fermi nell’area di servizio dove la polizia aveva vietato l’ingresso, al passaggio dei giallorossi dalle recinzioni avevano iniziato a tirare oggetti e bottiglie sulle auto in transito. A quel punto i romanisti si erano fermati ed erano tornati indietro. La polizia è sempre stata convinta della premeditazione: i due gruppi si erano dati appuntamento per fronteggiarsi.

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