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De Laurentiis: «A parlare di calcio sono tutti ex calciatori ed ex allenatori»

A Radio 24: «Se non ci sono i proventi da investire significa che questo calcio non funziona e chi lo comanda non ha interesse. Perché non ha interesse? Perché così può continuare a rimpinguare le proprie tasche»

De Laurentiis: «A parlare di calcio sono tutti ex calciatori ed ex allenatori»
Conferenza stampa del presidente Aurelio De Laurentiis e Carlo Ancelotti per la presentazione del prossimo ritiro in Trentino val di sole della squadra del Napoli

Nel suo intervento a Radio 24, il president4e del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha parlato della necessità di rinnovo del calcio italiano

«Noi possiamo divertirci, io volevo inventarmi una radio Napoli, dove venivano fatte delle incursioni sul mondo calcistico che spesso purtroppo perde colpi perché c’è un gioco al massacro, come se ci fosse un certo masochismo nel non rendersi conto che il calcio è seguito da tantissimi tifosi e ascoltatori, però purtroppo c’è  una concezione di calcio superata, qui in Europa come in sud America, gli Stati Uniti invece sono invece un passo avanti. Mi danno spesso del visionario, ma mi fanno ridere, perché vedo che molti continuano ad arrovellarsi in una condizione schiava del passato fatta di Federcalcio, Uefa, Fifa. Mi ha colpito l’intervista di una giovanissima signora, imprenditrice e che ha una squadra, l’Entella, che ha un concetto molto chiaro “possibile che tutto quello che c’è nel calcio è in mano ad una mentalità che non è cresciuta sul piano della cultura dell’impresa perché sono tutti ex calciatori e ex allenatori?”. Non che abbia qualcosa contro di loro solo che così  siamo sempre schiavi del vecchio perché si conosce ed è facile da cavalcare, il futuro è incerto è difficile e se fai solo il “prenditore” e non l’imprenditore preferisci restare nel passato»

«Noi siamo tutti responsabili dell’allontanamento dei giovani dal calcio. Innanzitutto il calcio non si è mai rinnovato, poi capita che c’è il Covid e allora ci si inventa le interruzioni ogni 10 minuti e allora dico “forse funziona?”. Io sono stato tra i primi fautori dell’utilizzo del var ad esempio. Negli anni le cose stanno cambiando, ma non c’è mai un’accelerazione completa. Se i signori dell’NBA fanno milioni di incassi un motivo ci sarà. Noi stiamo ancora alla Champions, alla Europa League e alla Conference, ma a chi interessa spendere dei soldi per portare la propria squadra a giocare la Conference? Il problema è che non si punta mai sull’economia del calcio. Ci sta benissimo il merito e lo spirito della sportività, però poi dopo bisogna conciliarli con le esigenze di un mercato. Se non ci sono i proventi da investire significa che questo calcio non funziona e chi lo comanda non ha interesse. Perché non ha interesse? Perché così può continuare a rimpinguare le proprie tasche»

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