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L’agguato degli ultras Stella Rossa ai romanisti: vendetta dopo gli scontri con i napoletani (CorSera)

Il sequel degli scontri sull’A1. Gli ultrà serbi sono gemellati coi napoletani dal 2018, feriti 2 giallorossi. Secondo gli inquirenti l’azione è stata premeditata

L’agguato degli ultras Stella Rossa ai romanisti: vendetta dopo gli scontri con i napoletani (CorSera)
As Roma 01/02/2023 - Coppa Italia / Roma-Cremonese / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: striscione tifosi Roma

Secondo quanto scrive il Corriere della Sera Roma, l’agguato degli ultras della Stella Rossa ai colleghi romanisti, sabato sera, all’Olimpico, è stato premeditato, una vendetta trasversale degli ultras serbi, gemellati coi napoletani, dopo gli scontri sull’autostrada A1 tra ultras della Roma e ultras del Napoli.

Tutto è accaduto quando i tifosi della Roma stavano uscendo dallo stadio. Il bilancio degli scontri è di due feriti, uno con un taglio alla testa.

“un’azione premeditata. Una spedizione portata a termine con informazioni precise, in un luogo a ridosso dello stadio Olimpico dove era ancora in corso il deflusso dei tifosi giallorossi, con tutte le conseguenze del caso che ci sarebbero potute essere. A piazza Mancini potrebbe essere andata in scena una vendetta trasversale nel mondo ultrà”.

“Una trentina di hooligans della Stella Rossa, in Italia per seguire la squadra di basket impegnata a Milano e Bologna, hanno circondato un pulmino con tre romanisti a bordo che trasportavano il materiale di uno dei gruppi storici del tifo giallorosso, quello dei Fedayn. Un vero e proprio agguato fuori casa, con un obiettivo mirato: la razzia dei vessilli giallorossi fra striscioni e sciarpe portata a termine nonostante la reazione dei romanisti che si trovavano sul veicolo, due dei quali sono rimasti feriti e sono stati poi medicati in ospedale”.

Il Corriere ricostruisce l’accaduto.

“Secondo alcuni, i teppisti vestiti di nero sono comparsi all’improvviso fra le auto in sosta davanti ai palazzi all’ora di cena potrebbero essere stati anche una cinquantina. L’aggressione è stata portata a termine dalla parte opposta del Tevere rispetto all’Olimpico: c’era traffico, parecchi tifosi giallorossi stavano camminando per raggiungere le loro auto o le fermate dei bus”.

Si passano al vaglio le immagini della videosorveglianza e di alcune telecamere private, nonché quelle postate sui social.

“Il sospetto è che ci sia un collegamento con gli scontri di qualche settimana fa tra romanisti e napoletani sull’A/1 all’altezza dell’area di servizio di Badia al Pino, in provincia di Arezzo: i tifosi biancorossi sono infatti gemellati con gli azzurri fin dal 2018 (i rivali del Partizan all’ultimo derby li hanno provocati con uno striscione in napoletano). E già dopo i fatti dell’8 gennaio scorso si era fatta largo l’ipotesi che la maxi rissa fosse solo un passo della vendetta per l’uccisione di Ciro Esposito a Roma nel 2014, con l’allargamento in mezza Europa della caccia al romanista con le tifoserie amiche”.

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