«Per noi è difficile giocare tre partite a settimana» e poi: «È dura per i calciatori accettare che non si possa giocare nel proprio stadio per il rugby».
Marca commenta le dichiarazioni dell’allenatore della Roma, José Mourinho, dopo l’eliminazione della squadra giallorossa dalla Coppa Italia, sconfitta dalla Cremonese. Prima dice che ha imparato a non piangere dopo una sconfitta, scrive il quotidiano spagnolo, poi, però, si lamenta sia del calendario ingolfato sia del prato dell’Olimpico.
Parlando della “serata storta” per la Roma, e dell’eccezionalità di una squadra che, ultima in Serie A (la Cremonese) è riuscita ad eliminare la Roma “tra lo stupore del pubblico“, Marca riporta le parole dell’allenatore nel post partita.
«Complimenti alla Cremonese. E’ una coppa strana, che penalizza le squadre inferiori e per questo hanno ancora più merito. Abbiamo pagato un primo tempo orribile. Ho imparato a non piangere dopo la sconfitta e a pensare al dopo».
Poi, Marca scrive: “Mourinho ha esordito così, chiarendo che non voleva cercare alibi o colpevoli nonostante i fischi che si sono sentiti all’Olimpico alla fine della partita. Il portoghese, però, ha precisato che questo calendario serrato lo penalizza. Ieri ha lasciato in panchina calciatori come Dybala, Matic, Smalling e Abraham, scommettendo sui giovani. Non è andata bene. Il primo tempo è stato molto brutto e un errore individuale ha fatto andare in vantaggio la Cremonese”.
«Per noi è difficile giocare tre partite a settimana. Il mio staff medico mi ha detto due giorni fa dopo aver analizzato i dati che c’era il rischio che si potessero infortunare. Quando ti senti così, devi proteggere certi giocatori… Dybala, Tammy o Matic non dovevano giocare».
Salvo poi doverli mettere in campo nella ripresa, ma inutilmente. Marca continua:
“Comunque, per finire, Mourinho ha parlato del fatto di condividere l’Olimpico con… altre due squadre! Si tratta della Lazio e dell’Italia di rugby, che domenica farà il suo esordio nel ‘VI Nazioni’ contro la Francia”.
«Perché si gioca sabato? Domenica c’è il rugby, lunedì il campo sarà distrutto. È dura per i calciatori accettare che non si possa giocare nel proprio stadio per un altro sport, ma parliamo dell’Italia, il rugby è uno sport molto bello… che purtroppo rovina il campo, buona fortuna a loro».