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Linus: «La Egonu ha ragione, l’Italia è razzista, ma stiamo crescendo»

A La Repubblica: «L’indignazione verso Blanco è da branco. Voleva richiamare il suo video, è venuta fuori una scena fantozziana, ma è un ragazzo».

Linus: «La Egonu ha ragione, l’Italia è razzista, ma stiamo crescendo»

Su La Repubblica, un’intervista al direttore artistico e conduttore di Radio DeeJay, Linus. Il tema è il Festival di Sanremo. Lo definisce «un perfetto meccanismo a orologeria» ma anche «una gigantesca ammucchiata di cose».

Il Festival sa parlare a tutti? Linus:

«Gli spettatori seguono gli highlights: esattamente come succede con le partite, scelgono i momenti più interessanti. Sceglie. Per me non ha nessun côté intellettuale, certi ragionamenti forse meriterebbero un trattamento più approfondito» .

Non lo definirebbe il festival dei diritti? Linus:

«Tolga una i, è il festival dei dritti. Non è una lettura cinica, la mia. Ma questa è un’operazione fatta col righello, molto misurata, perfetta, dove funziona tutto» .

Continua:

«Portare Paola Egonu sul palco è giustissimo, una bellissima cosa. È un personaggio positivo che porta la sua storia, ma non mi pare ci sia un’emergenza» .

Veramente ha detto che l’Italia è razzista.

«Ha ragione, ma sono cose che non cambiano drasticamente: stiamo crescendo e cresceremo» .

A cosa lega il successo di Sanremo?

«Alla scientificità con cui è stato costruito. Una volta c’erano le incursioni di Fiorello, le esibizioni di Checco Zalone. Adesso alla fine non ci sarà una cosa che fa la differenza, ma ce ne saranno tante. Ogni cinque minuti ti aspetti che succeda qualcosa, un discorso con cui puoi essere d’accordo o forse no. Poi è tutto legato al mondo digitale e social
che amplifica. Sono stati bravi sotto questo punto di vista, c’è una capacità autoriale televisiva notevole. E Amadeus è diabolico. Lui fa un po’ quello che fa Maria De Filippi: mette insieme tutti gli argomenti, la scaletta è costruita alla perfezione. L’esibizione del trio Morandi Al Bano Ranieri è stata un trionfo, quello era vero sentimento popolare. Amadeus ha ritmo radiofonico, incastra tutti i pezzi. È molto meno egocentrico rispetto a Fiorello o Bonolis. Ed è bravo a fare un passo indietro».

Raccogliere quasi 11 milioni di spettatori a sera, con picchi di 16, non vuol dire essere sintonizzati con il Paese? Linus:

«Abbiamo un’immagine del sentimento popolare da libro Cuore, ma l’insegna luminosa che attira la gente è la viralità dell’evento, visto e vissuto da tutti».

Che ne pensa del momento fuori controllo di Blanco?

«L’indignazione nei confronti di Blanco è una cosa da branco. Ha fatto una gigantesca stupidaggine, voleva fare un richiamo al suo video, poi è venuta fuori una scena fantiozziana di cui si pentirà per sempre. Ma è pur sempre un ragazzo. Qualcuno ha cominciato a dire “vergogna” e tutti dietro a infierire».

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