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Linus: «Ho proposto a Elkann di aiutarlo a migliorare l’immagine della Juve. Ha risposto: magari»

Al Messaggero: «Ho sempre sofferto l’idea di arroganza che trasmette la Juve. Agnelli ha fatto bene fino a un certo punto poi si è avvitato».

Linus: «Ho proposto a Elkann di aiutarlo a migliorare l’immagine della Juve. Ha risposto: magari»

Il Messaggero intervista Pasquale Di Molfetta, in arte Linus, voce e direttore di RadioDeejay. Gli viene chiesto se ha fatto tante carognate da quando gestisce la radio.

«Nessuna. Se ho fatto un torto a qualcuno gestendo Deejay non l’ho mai fatto per interesse personale ma della radio stessa. Sono come un allenatore che per il bene della squadra deve fare delle scelte. E io le ho sempre fatte: a qualcuno ho detto che non avrebbe più giocato con noi. Sono pagato anche per fare questo».

Nel 2023 Linus ha il contratto in scadenza con la radio: lascerà?

«No. Però vorrei vivere più tranquillamente e cambiare le mie dinamiche professionali. Sono come lo stilista di una casa di moda di successo: ho dato un’impronta forte, ma ora ho bisogno di qualcuno al mio fianco a cui trasmettere il sapere ma che pensi anche ad asole e bottoni».

Il 2023 sarà anche l’anno in cui Linus compirà 66 anni.

«La stessa età che aveva mia madre quando se ne andò. Era del 1923 e queste coincidenze mi mettono l’ansia… Io ho il suo stesso carattere. Tendo al cupo e al solitario come lei».

Dice di non saper stare da solo.

«No. Cerco la solitudine, ma se mia moglie va a trovare i suoi per un weekend, da solo non riesco a guardare neanche la tv. Mi deprimo tantissimo».

Come vede il futuro, Linus?

«Detesto la parola futuro. È una truffa. Le cose ormai cambiano in maniera velocissima. Ora penso solo a quello che farò dopo l’estate 2023».

Tifa Juventus. Dice di aver scritto a Elkann, proprietario della radio dal 2020, un messaggio.

«Sì. Gli ho scritto dicendogli che sono a disposizione per dare una mano a migliorare l’immagine della Juve. Gratis, ovviamente. Ho sempre sofferto l’idea di arroganza che trasmette la Juve. Andrea Agnelli ha fatto bene fino a un certo punto poi si è avvitato».

Elkann cosa le ha risposto?

«Magari».

Linus ha una Porsche Targa.

«Ho fatto anch’io questa stupidaggine. È un’auto che, la vita non fa sconti, mi sono permesso non avendo più il fisico. Si guida quasi da sdraiati e per uscire devo rotolare perché non posso neanche aggrapparmi al tettuccio, che è di tela. Diciamo che è come comprarsi un quadro. La uso ogni tanto».

Quante donne ha avuto?

«Se sono state dieci in tutta la mia vita è un miracolo. Con la prima moglie sono stato undici anni, fino al ‘92, e subito dopo mi sono messo con Carlotta, la seconda. Con le donne sono sempre stato un po’ imbranato. Ero così anche negli Anni Ottanta, periodo di cui non ho un buon ricordo. Forse perché si divertivano tutti e io no: bisognava vivere la notte, fare cazzate, drogarsi».

Droghe, Linus le ha provate?

«Certo. Come faccio a essere della mia generazione e non averle provate? Tutte tranne l’eroina. Dopo una serata in discoteca faceva parte del gioco. Dopo il cachet c’era anche il regalino. Mai preso il vizio, però».

Gli viene chiesto se con la nuova proprietà i suoi estratti conto sono migliorati.

«Il mio compenso è lo stesso da dieci anni. Ed è più di quello che mi serve. Almeno sei zero, certo. Me lo merito, anche se da qualche anno non me ne frega più niente dei soldi».

Quindi se le chiedo quanti ne ha in banca non lo sa?

«Non ne ho la minima idea. Poi con tutto quello che è successo in borsa negli ultimi anni…».

 

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