Le manca solo l’esperienza, che in Europa può fare la differenza, ma la sua forza può essere dimenticarsi che è la Champions. Come al debutto con il Liverpool.
Nessuna delle avversarie delle italiane in Champions è insuperabile, scrive Fabio Licari sulla Gazzetta dello Sport. E questo deve essere ben chiaro soprattutto a Inter e Napoli.
“Non si tratta di City e Real Madrid, contro le quali negli ultimi tempi potevamo augurarci al massimo un sipario onorevole, ma di Eintracht e Porto. I tedeschi con l’ultima Europa League ancora tra le braccia, i portoghesi con la fama di ammazza-italiane da quando li guida l’ex Sergio Conceiçao. Due squadre molto diverse che avrebbero preferito un altro sorteggio”.
L’Inter è ancora alla ricerca di un’identità definita, ma questo le offre il vantaggio di essere non facilmente decifrabile.
“La banda Spalletti va che è uno spettacolo: ha Kvara e Osimhen che oggi possono decidere una partita da soli come Haaland o il Salah dei bei tempi, e sconosce calcoli e tatticismi. Ha un solo pensiero in testa: andare dritta verso il gol. È la vera scheggia impazzita (e temuta) di questi ottavi di finale, non ha niente da perdere, le manca solo l’esperienza che in Champions può fare la differenza. Ma la sua forza può essere proprio questa: dimenticarsi che è la Champions. Come al debutto con il Liverpool”.
L’Eintracht, continua la Gazzetta, è una squadra che lascia giocare, “concede campo e palla, riparte veloce e tecnico, è leggero di testa e di gambe”: ha segnato 7 gol e ne ha presi 8. Ma sa come si giocano competizioni del genere. Spalletti deve sfidarla senza snaturare il suo gioco.