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Gravina e Abodi infastiditi dall’iniziativa presa da Lotito sui diritti tv (CorSport)

Il presidente Figc sempre più distante dal patron della Lazio, mentre Abodi è stanco di inseguire le sue fughe in avanti

Gravina e Abodi infastiditi dall’iniziativa presa da Lotito sui diritti tv (CorSport)
As Roma 02/02/2020 - campionato di calcio serie A / Lazio-Spal / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Claudio Lotito

L’iniziativa del presidente della Lazio, Claudio Lotito, senatore di Forza Italia, nella questione diritti tv, non è stata gradita né dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, né dal ministro dello Sport, Andrea Abodi. In tal senso, scrive il Corriere dello Sport, fa molto rumore proprio il silenzio di Gravina.

“Anche il silenzio può fare rumore. E quello di Gabriele Gravina lascia intendere una distanza sempre più ampia dalle iniziative di Claudio Lotito. Da pochi giorni si è aperto un nuovo fronte, quello sull’emendamento presentato dal senatore di Forza Italia per estendere i contratti dei diritti tv. È il “governo” della Serie A (che Lotito rappresenta in consiglio federale, seduto però tra i banchi dell’opposizione) a volerlo, non quello del calcio italiano. Una differenza netta, che va rimarcata a prescindere dai commenti ufficiali. Viceversa, la federazione ritiene controproducente una mossa che sarebbe stata studiata per il timore di ricevere offerte al ribasso nel prossimo bando, in un momento storico nel quale bisognerebbe pensare invece “proattivamente” per aumentare i ricavi del settore. Al riguardo, la Figc è pronta a lanciare un nuovo piano industriale da oltre 400 pagine”.

Il ministro Abodi è stato più esplicito. Ieri ha dichiarato:

«C’è stata un’iniziativa parlamentare e il Parlamento è sovrano. Mi auguro che l’effetto possa essere positivo anche se non ne condivido il percorso»”.

Il CorSport commenta:

“La “non condivisione” deriva dal fatto che il patron della Lazio, a suo avviso, continua a giocare una partita differente pur trovandosi nella stessa coalizione. I rapporti sono gelidi: Abodi ritiene di essere stato scelto da Meloni per condurre le politiche sportive, non per inseguire le fughe in avanti del senatore, che rivendica una certa autonomia essendo stato eletto”.

 

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