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El Paìs e l’addio di Gattuso al Valencia: “mansueto e obbediente fino alla fine”

“Era stato scelto da Lim in persona, forse non gli avevano detto tutta la verità sulle strategie del Presidente”

El Paìs e l’addio di Gattuso al Valencia: “mansueto e obbediente fino alla fine”
Milano 14/03/2021 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Image Sport nella foto: Gennaro Gattuso

“Mister, sei un leone o un simpatico gattino?”, chiese un giornalista a Gennaro Gattuso durante la sua presentazione al Mestalla. “Tu che credi? Ricordati cosa pensi nella tua testa e poi, tra un mese, due mesi, prenderemo un caffè e ne parleremo, se sono un gattino o un leone”, rispose Gattuso. E così El Paìs rinfaccia un po’ maliziosamente al tecnico quell’esordio grintoso poi sfumato in una lenta resa, fino all’addio consensuale al Valencia.

Il tono dell’articolo tende a sottolineare esattamente questa inedita arrendevolezza del Grande Motivatore. E il dubbio iniziale – Gattuso a differenza dei predecessori è stato scelto dal capo in persona, Peter Lim… “sarebbe capace di ribellarsi a Lim?”, si chiede il giornale –  è suffragato dal morbido addio, senza quasi lottare. Almeno non pubblicamente.

El Paìs si chiede anche se non l’abbiano un po’ fatto fesso, Gattuso: “Non è che gli hanno nascosto tutta la verità sul progetto e sulla programmazione sportiva, in una situazione ciclica che si è ripetuta al club da quando Cesare Prandelli si è dimesso nel 2016?”

“Nel suo addio, Gattuso è stato mansueto – scrive El Paìs – Il tecnico dice addio affaticato nella sua battaglia per ottenere i rinforzi promessi da Lim senza risultati. Tre trasferte a Singapore e un’ultima conferenza telematica con il titolare lo hanno portato a credere che i giocatori sarebbero arrivati ​​in inverno. Niente di tutto ciò. Questo lunedì, quando si è discusso del momento della squadra a Paterna tra l’allenatore, il presidente, Layhoon Chan, e il direttore tecnico, Miguel Ángel Corona, gli è stato detto che il club non poteva comprare giocatori per rilanciare la marcia della squadra”.

“Il 45enne allenatore calabrese non aveva alcuna intenzione di alzarsi e andarsene fino a quando non si è sentito negare dal presidente l’unico rinforzo con cui aveva deciso di consolarsi, un centrocampista poliedrico”. “Gattuso è stato obbediente e disciplinato“. Più da gattino che da leone, insomma.

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