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Dotto: «Costanzo accettò l’incarico alla Roma per conoscere Mourinho, ma non lo incontrò mai»

A Libero: «Ricostruì l’immagine di Totti, cambiandone il destino: gli suggerì di sfruttare, con l’autoironia, le barzellette delle quali era vittima»

Dotto: «Costanzo accettò l’incarico alla Roma per conoscere Mourinho, ma non lo incontrò mai»
archivio Image / Spettacolo / Maurizio Costanzo / foto Insidefoto/Image

Libero intervista Giancarlo Dotto. Ha scritto le due autobiografie di Maurizio Costanzo edite da Mondadori: la prima si intitola “Chi mi credo di essere” e risale al 2004, la seconda, “E che sarà mai”, del 2006. Entrambe edite da Mondadori. Dotto è stato anche biografo di Carmelo Bene. Nell’intervista racconta alcuni aneddoti relativi a Maurizio Costanzo: ce ne sono alcuni relativi al suo rapporto con la Roma e il suo universo. L’anno scorso fu incaricato di guidare la comunicazione del club giallorosso, ma il rapporto si ruppe dopo pochi mesi, qualcosa non funzionò.

«Maurizio non è mai stato incline alle imprese sportive. Feci una fatica boia a convincerlo a fare un po’ di cyclette
quando ebbe dei problemi cardiaci e i medici gli consigliarono di fare un po’ di attività fisica. Si fece fare anche un leggio di legno per leggere mentre pedalava così da non concentrarsi sulla fatica ma neppure quello funzionò. Era un tifoso romanista che non frequentava lo stadio, come nessun altro evento mondano. Aveva una forte simpatia per Totti al quale suggerì, da uomo saggio, di portare dalla sua parte, attraverso l’autoironia, le barzellette delle quali inizialmente era vittima. Così ne cambiò il destino, ricostruendo completamente la sua immagine. Aveva poi una grande ammirazione per Mourinho, tanto da accettare con grande entusiasmo un incarico che poi si rivelò più di prestigio che reale. Quando capì come sarebbe andata preferì tirarsi fuori, mantenendo sempre un buon rapporto con la società, senza polemiche. Io sospetto che la sua grande aspirazione fosse proprio avere un incontro ravvicinato con Mourinho. Probabilmente qui una piccola delusione c’è stata perché, che io sappia, questo incontro non è mai avvenuto».

 

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