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Marca celebra la stagione “contro-culturale” di Arsenal e Napoli, i capolavori di Arteta e Spalletti

Guidano Premier e Serie A con 50 punti, vanno alla ricerca dello scudetto rispettivamente da 19 e 33 anni. “Calcio totale con diverse sfumature”.

Marca celebra la stagione “contro-culturale” di Arsenal e Napoli, i capolavori di Arteta e Spalletti
Ci Napoli 13/01/2023 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Victor Osimhen

Marca dedica l’apertura al parallelo tra Arsenal e Napoli, a capo rispettivamente della classifica di Premier League e di Serie A con 50 punti ciascuna. Due squadre che inaspettatamente si trovano in vetta ai rispettivi campionati. Una stagione contro-culturale per entrambe.

“La Premier League e la Serie A hanno attraversato l’equatore con leader inaspettati. Il ‘calcio’ sta vivendo una stagione ‘contro-culturale’, in cui i soliti ‘vincitori’ vengono superati da due squadre che ad agosto erano tra le ‘big’ del torneo ma ben lontane dall’essere candidate al titolo”.

In Inghilterra, l’Arsenal tiene a bada il Manchester City di Guardiola e del gigante Haaland mentre Manchester United, Liverpool, Chelsea e tutte le altre big inglesi “guardano da lontano l’inarrestabile squadra di Arteta”. Allo stesso modo, in Italia, il Napoli “sta facendo impazzire” senza che né il Milan né l’Inter o la Roma o la Juventus sanzionata possano opporsi in qualche modo alla squadra di Spalletti.

L’Arsenal non è campione dal 2003-04, quando giocava ancora a Highbury. Sono passati 19 anni dall’ultimo trionfo in Premier e ora il sogno di realizzarlo è realtà. Il Napoli, d’altra parte, non vince lo scudetto da 33 anni, dai tempi di Diego Armando Maradona.

“Due viaggi nel deserto che possono concludere questo percorso. La stagione è stata un’oasi per Arsenal e ‘Napoli’, che sono le due migliori squadre nelle grandi leghe. Né il Barcellona, ​​leader della Liga con 44 punti, né il Psg né il Bayern raggiungono i 50 punti che Arsenal e Napoli hanno accumulato in Premier e in Serie A alla fine del girone di andata. Hanno vite parallele”.

In 19 giorni, tutte e due hanno ottenuto 16 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta. Hanno segnato quasi gli stessi gol (46 e 45) e incassato quasi le stesse reti (14 e 16).

“Hanno molto fuoco d’attacco e sono un muro dietro. Due macchine offensive, il cui calcio ad alta intensità è verticale negli italiani e più combinatorio negli inglesi, che travolge i rivali, ai quali non viene lasciata scappatoia. Calcio totale con diverse sfumature. Un capolavoro di Arteta e Spalletti”.

Arteta, innanzitutto. Arrivato nel dicembre del 2019, quando l’Arsenal era in crisi, in sostituzione di Emery, ha svolto un lavoro che travalica il campo di calcio, modernizzando i meccanismi e le strutture. Da quando è arrivato il nuovo tecnico, l’Arsenal ha investito 417,5 milioni di euro dall’arrivo di Arteta negli acquisti di Odegaard, Gabriel Magalhaes, Thomas, White, Ramsdale, Zinchenko, Gabriel Jesus, Trossard, che si sono uniti a giovani come Saka, Martinelli, Nketiah, Saliba. Giocatori importanti come Aubameyang, Lacazette, Özil hanno lasciato la squadra. Lo spagnolo ha plasmato a suo piacimento uno spogliatoio che ora domina la Premier League con il pugno di ferro.

Il Napoli si avvia verso il terzo scudetto della sua storia.

“Gli uomini di Spalletti, che hanno accumulato 50 punti nel girone d’andata (sono diventati campioni d’inverno con diversi giorni di anticipo), non smettono di battere record: sono la squadra con più punti in Italia nel girone d’andata e il loro numero di gol (46 gol in 19 partite) nessuno li eguaglia. L’Inter è l’unica squadra del campionato che può vantare di aver battuto i ‘partenopei’ (1-0). Un cambiamento radicale”.

E ancora:

“Osimhen (13 gol in 15 partite) e Kvaratskhelia (7 e 9) guidano un gruppo perfettamente guidato da Luciano Spalletti. Il tecnico toscano, che altre volte è stato sull’orlo della gloria, questa volta sembra aver concluso il suo lavoro: una squadra verticale, potente fisicamente, tremendamente offensiva ma corretta in difesa e con un gruppo di giocatori che non si limita agli undici titolari. Sostituti come Simeone, Raspadori, Ndombélé, Mathias Olivera o Lozano tengono alta l’asticella”.

Tutto è iniziato con il mercato estivo, ricorda Marca, quando Giuntoli e De Laurentiis hanno lasciato partire Koulibaly, Fabián, Insigne e Mertens ma hanno al tempo stesso sorpreso tutti con l’acquisto di ‘Kvaradona’, Min-Jae Kim e il riscatto di Anguissa, che si aggiungono agli acquisti fatti negli anni precedenti e che ora sono esplosi, come Osimhen, Lobotka, Meret o il capitano Di Lorenzo. 

E a vantaggio del Napoli c’è un altro fattore:

“le rivali non sono al massimo livello: Milan e Inter hanno dei dubbi e non sono regolari nei risultati, La Juventus ha ricevuto una sanzione ed è (a meno che il ricorso al Coni non sia favorevole) esclusa dalla corsa allo ‘scudetto’. Ai meridionali restano quindi 19 partite per portare a termine un’impresa storica. Lo stesso dell’Arsenal”.

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