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Gus Douglas l’Elena Ferrante del web col suo reportage narrativo dell’anima

www.diarioabbordo.it è il suo sito. Chi si iscrive riceve le pagine di un viaggio in barca a vela tra Atene e Genova

Gus Douglas l’Elena Ferrante del web col suo reportage narrativo dell’anima

Sta suscitando clamore su Internet – www.diarioabbordo.it – il romanzo d’appendice che uno scrittore napoletano, Gus Douglas, sta rilasciando in rete a tutti quelli che si loggano al suo sito. Dopo l’iscrizione i partecipanti a questo gioco di distanza-prossimità letterario ricevono ogni settimana – sotto forma di newsletter – delle pagine di un viaggio in barca a vela tra Atene e Genova. Migliaia di lettori-followers si stanno appassionando alle vicende di G, che con M. sulla barca a vela Memento – un’Halleberg Rassy 42 degli anni ’80 – stanno solcando il Mediterraneo, l’indolente camera di compensazione del nostro pensare.

La memoria di ogni letterato va chiaramente al testo di Simenon “Il Mediterraneo in barca” recentemente ristampato dalla Adelphi, ma il testo di Gus è un vero e proprio reportage narrativo dell’anima che scandaglia il rapporto con il padre che lo portava di notte sulla tangenziale tra il Vomero verso Posillipo e che gli dà modo di riflettere sul suo essere poco perseverante: “nel reagire senza provocare una reazione”. Mentre si lascia indietro il Pireo e cerca di doppiare Salamina spiega la ratio della narrazione “ecco il perché di questa storia. Un tentativo di abbordare se stessi, come se il fuori e il dentro fossero due bastimenti che non si incontrano spesso o che, a volte, vanno all’arrembaggio l’uno dell’altro. Questo non sarà un diario di bordo che cronologicamente racconta quello che accade dal primo agli ultimi momenti. No. Sarà un brogliaccio di quelli che si riveleranno luoghi d’incontro con ciò che scopriamo dentro, una raccolta di parole che lo collegano con la realtà, con il mare, con le persone e con l’andare”.

Questo nuovo Elena Ferrante – invero Gus Douglas sempre ictu oculi un nom de plume – oltre ad uno stile classico ed ossuto persegue anche l’obiettivo figlio delle possibilità della Rete, di scegliersi i lettori più vicini alla sua sensibilità narrativa e quindi – magari alla fine del romanzo – stamparsi con lo strumento del self publishing il proprio romanzo saltando lo strumento odioso della distribuzione. Sempre che un editore generalista non si accorga del valore della sua lingua e della sua storia (Diarioabbordo è anche su facebook e su Instagram @diarioabbordo.it) .

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