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Costantino Vitagliano: «Giravo con quattro guardie del corpo perché le fan mi strappavano i vestiti»

Al CorSera: «Solo coi locali fatturavo qualche milione l’anno. Leo DiCaprio stava sempre nel privé con me, in Sardegna uscivo con Beyoncé»

Costantino Vitagliano: «Giravo con quattro guardie del corpo perché le fan mi strappavano i vestiti»

Il Corriere della Sera intervista Costantino Vitagliano, diventato famoso nel 2003 grazie alla trasmissione Uomini e Donne, di Maria De Filippi. Ripercorre la sua storia: dalle case popolari di Milano alla piazzetta di Portocervo chiusa per le troppe persone accorse per assistere agli scatti del calendario di Max.

«Per Flavio Briatore e Bruno Vespa non l’avevano mai chiusa. Pensavo: io non sono nessuno, ho la terza media, veramente riesco a muovere tutta ’sta roba? E, allora, pompavo più che potevo per fare soldi, soldi, soldi. Vengo dal nulla. Non ho mai fatto vacanze fino ai 16 anni. Oggi ho la casa a Milano Marittima, ho cose che da piccolo le vedevo sui giornali e in tv. Coi primi soldi, ho fatto andare papà in pensione. Non mi capacitavo di quel successo: in barca da Briatore, stavo con modelle e star di Hollywood, ma i paparazzi cercavano me».

Vitagliano continua:

«Arrivavo al Billionaire e c’era la folla fuori solo per vedermi entrare. Arrivavo alle tre di notte, col volo privato, dopo aver fatto il giro delle discoteche d’Italia, tre a sera: solo coi locali fatturavo qualche milione l’anno».

Partito dai palazzoni in via Calvairate a Milano, a 16 anni iniziò a lavorare nel bar dello zio.

«Poi Enzo Jannacci e Paolo Rossi mi hanno preso a lavare i bicchieri al Bolgia Umana e lì sono passato alla sala a fare il ragazzo immagine. Poi mi sono fatto il fisico in palestra, sono diventato cubista, spogliarellista. Però non ho mai fatto il gigolò o il mantenuto o il pornoattore, tutte cose che mi hanno chiesto. Dopo, ho fatto il valletto da Paolo Limiti, ho fatto Casa Vianello. Sfilavo, posavo, portavo il book: 15 anni di gavetta. Ho lavorato pure con Fabio Fazio».

Cosa ricorda delle donne? Vitagliano:

«S’infilavano nelle macchine, nei camerini. In crociera, ne trovai a letto una vestita da Wonder Woman».

Per anni ha vissuto con Lele Mora.

«Per me, è stato come un padre, mi ha fatto scoprire come guadagnare, come apparire. Con lui avevo l’agenda piena per cinque anni. Mi faceva sponsorizzare da testa a piedi: portavo le mutande a vista perché mi pagavano».

Come spendeva i soldi?

«Avevo appartamenti che affittavo, ristoranti, pizzerie. Comprai una Bentley da 240 mila euro, e Ferrari, Lamborghini. Ora l’auto la noleggio se mi serve. Ma vedo gli aspiranti influencer che si fanno la foto davanti alla Ferrari di un altro… Io ho fatto esperienze vere. Questi se li lasci senza telefono che fanno? Io ho vissuto cinque anni a Madrid, Leo DiCaprio stava sempre nel privé con me. Sono stato a petto nudo in consolle mentre Phil Collins suonava la batteria. In Sardegna, uscivo con Beyoncé e Jay Z, mi compravo i diamanti come loro, prima dei rapper di oggi».

Perché visse a Madrid? Vitagliano:

«Per gli attacchi di panico. Mi venivano dopo le serate. Odiavo sentir ripetere il mio nome, odiavo trovarmi su tutte le affissioni. Viaggiavo con quattro guardie del corpo, se no tornavo nudo: mi strappavano i vestiti. Quando atterravo a Bari, fuori, c’erano quattromila persone e la polizia doveva chiudere l’aeroporto. Il fisico c’era, ma ha ceduto la testa. A un certo punto mi ero detto: sono a posto per tutta la vita, non ho più bisogno di guadagnare. Ho rallentato, ma sono arrivati gli attacchi. Sono andato a vivere in Spagna, ma sono diventato Costa anche lì e sono tornato».

Perché non va più in tv?

«Farò una prima serata Rai. Per il resto, non vado perché ormai pagano poco».

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