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A Masterchef sono troppo spietati? «Ricordatevi che siamo anche delle persone»

Il CorSera intervista Francesco Girardi che ha fatto calare il gelo in studio: «L’uscita da Masterchef mi è costata qualche seduta dall’analista».

A Masterchef sono troppo spietati? «Ricordatevi che siamo anche delle persone»
Db Milano 08/12/2022 - photocall trasmissione Tv ‘Masterchef’ / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Giorgio Locatelli-Antonino Cannavacciuolo-Bruno Barbieri

Quando è stato eliminato da Masterchef per aver sbagliato gli gnocchi al pesto e la cotoletta alla napoletana, il fotografo trentino 34enne Francesco Girardi ha sbottato verso i giudici del programma Sky.

«E voi ricordatevi, ogni tanto, che avete davanti non solo degli aspiranti chef ma anche delle persone».

Il Corriere della Sera racconta l’episodio e il gelo che è calato in studio dopo le parole del concorrente escluso. Gli ha risposto solo Cannavacciuolo:

«Lo sappiamo, altrimenti nessuno andrebbe avanti».  

Il web, dopo le parole di Girardi, si è schierato dalla sua parte. Il quotidiano intervista il diretto interessato.

«Non mi sono mai sentito trattato da loro in modo irrispettoso, nutro per tutti e tre grande stima. Non li ho trovati arroganti né maleducati o fuori luogo: i commenti erano sui miei piatti, oggettivamente pieni di errori. E in cucina è sacrosanto essere rigorosi. Quello che ho voluto dire è che ci hanno trattato da cuochi professionisti, quando nessuno di noi lo è. Siamo solo dei comuni mortali che si sono cimentati in cucina. È vero che in queste dodici edizioni il livello tecnico è cresciuto moltissimo e che l’asticella si è alzata, ma i giudici avrebbero potuto avere un occhio di riguardo pensando che siamo amatori».

Girardi continua:

«Sarebbe bastata qualche pretesa in meno durante le prove. La pressione, interna ed esterna al programma, è tanta. Diciamo che questa uscita anticipata da Masterchef mi è costata qualche seduta dall’analista: io sono un tipo che di solito gestisce bene l’ansia, mi rimprovero di essere andato nel pallone e di essere uscito non per un piatto stellato riprodotto male, ma per degli gnocchi e una cotoletta. Però, di nuovo: un professionista li sa gestire alla perfezione, io non sono un professionista».

Il Corriere della Sera riporta le dichiarazioni di inizio stagione dei giudici di Masterchef. L’intento era di mettere fine all’atteggiamento «militaresco» e vessatorio.

Locatelli: «L’idea dell’umiliazione non fa parte della mia filosofia di vita. Lo chef è una persona: noi veniamo da cucine in cui siamo stati umiliati, ma non vogliamo perpetuare questo modello, non funziona».

Cannavacciuolo: «A casa mia se non finivo il cibo a pranzo me lo ritrovavo a cena, figuriamoci se nei miei ristoranti qualcuno lancia i piatti. E men che meno in tv. Da quando ci sono io nessuno è mai stato preso di mira».

Barbieri: «Il rispetto è la base».

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