Niente scudo per evitare la denuncia penale e bisognerà pagare gli interessi del 3% sul piano rateizzazioni (come avviene per tutti)
Tasse e Serie A, il governo contrario agli emendamenti Lotito. Lo scrive la Gazzetta: Palazzo Chigi non intende chinare il capo e consentire ai club di Serie A di non pagare gli interessi sul piano rateizzazioni.
Da una parte le modalità della rateizzazione delle tasse, dall’altra la possibilità di far scattare uno «scudo» in caso di mancato pagamento per evitare la denuncia penale. Un tema su cui al ministero dell’Economia si stanno moltiplicando i dubbi e su cui il
presidente della Lega di A, Lorenzo Casini, aveva manifestato preoccupazione in termini di tempistica, con il rischio che i via libera ai versamenti a rate non arrivino in tempo per evitare i rischi giudiziari. Anche ieri il tema dell’ormai vicina scadenza fiscale del prossimo 22 dicembre ha tenuto banco.
La Lega di serie A cerca una soluzione senza sanzioni, il governo della legge di bilancio Meloni-Giorgetti non vuole abbassare l’asticella del calcio e dello sport rispetto a quella che devono superare altri ambiti industriali. La soglia sarà quindi quella del 3% per chi accetterà il piano di rateizzazioni, i cinque anni in cui spalmare le 60 rate dei versamenti fiscali e previdenziali congelati nell’ultimo anno. Una somma di 480 milioni (al 30 novembre) per la sola Serie A. Sta emergendo dunque sempre di più la contrarietà governativa agli emendamenti (del presidente-senatore Claudio Lotito e di altri) che prevedono una rateizzazione a costo zero.
Tasse e Serie A, anche i ricchi devono pagare.