Sfida sé stesso e lavora per avere più soluzioni in vista della ripresa del campionato. Raspadori può giocare ovunque
Luciano Spalletti al lavoro in Turchia per cercare alternative al Napoli che fin qui ha dominato in campionato (e in realtà anche in Champions). Come scrive il Corriere dello Sport con Antonio Giordano:
Dalla prima settimana di Antalya e dall’amichevole che ha rappresentato il debutto tecnico in Turchia, altro è emerso: Spalletti non ha oziato, non gli appartiene, né se n’è stato a guardare la classifica, dondolandosi. Ha preso la squadra, se l’è stampata in testa e conoscendo a memoria ciò che era riuscito a strapparle in tre mesi, ha provveduto a definire una strategia esatta e contraria alle risposte che scorgerà nel semestre futuro.
Cercare un Napoli alternativo sa di missione strumentale all’Idea, funzionale al sogno, è la sfida a se stesso e anche alla comprensibile e umana «insurrezione» delle Grandi dissemineranno trappole ovunque: dunque, 4-2-3-1 per ricominciare, o qualcosa che si avvicini, però con Raspadori dentro al campo, a fare la mezzala, ad andare a coprire sul play altrui, quasi fosse uno Zielinski che invece sta rifiatando. O anche 4-4-1-1, in fase di non possesso, è già successo, e sempre con il suo «Jack» calato tra le linee, quelli che chiamano sottopunta, un diavoletto sistemato alle spalle di Osimhen; e Politano e Kvara sempre larghi, educati a rispettare le distanze, mai esterni di comodo o di copertura.