Il tecnico lo ha provato trequartista, interno, mediano davanti alla difesa. Per lui ha moduli adatti per qualsiasi evenienza.
Il Corriere dello Sport scrive di Ndombele. Dopo un periodo di assestamento iniziale, il centrocampista, in prestito dal Tottenham, sembra aver trovato la sua dimensione nel Napoli. È in netto miglioramento rispetto a quanto ha lasciato intravedere a inizio campionato, quando la sua forma non era la migliore, né dal punto di vista fisico né da quello mentale.
“Il rinforzo è qui, nella sua muscolarità, nella sua versatilità, nella intraprendenza di Spalletti che ha scelto di provarlo ovunque, trequartista o interno o anche semplicemente mediano davanti alla difesa, che per lui ha moduli adatti per qualsiasi evenienza, che in Turchia, durante i dieci giorni di ritiro, ha avuto modo di cogliere l’evoluzione di un uomo rimasto a lungo nella penombra per quell’umanissima necessità di conoscersi meglio”.
Ndombele ha dovuto “cancellare i disagi di un ritardo di preparazione che si è avvertito nelle gambe, probabilmente nella testa, dovendo confrontarsi con un football per lui inedito”.
Piano piano ci è riuscito, aiutando Spalletti a sopperire l’assenza di Anguissa.
“Ndombele è l’acquisto a costo contenuto – cinquecentomila euro per averlo (venticinque milioni per riscattarlo) – dell’ultima ora, è il colpo sferrato nella penombra, proprio quando il mercato stava per chiudere, necessario per andare a colmare la partenza di Fabian Ruiz, è l’ennesimo centrocampista di statura internazionale con una sua diversità che Spalletti sta indirizzando ovunque”.
Lo stesso tecnico si è detto soddisfatto del lavoro del centrocampista.
«Tanguy sta crescendo e ci è molto comodo per le qualità che ha e che ci mancano in certi momenti della partita. È uno che fa a sportellate, ha la forza di spostarti senza far niente di particolare».