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L’Equipe su Giroud: grazie al Milan, è diventato più efficace che in Russia 

Criticato aspramente per il Mondiale 2018, il francese sembra migliorato, nonostante l’età. Ed ha avuto l’intelligenza di adattarsi a Mbappé 

L’Equipe su Giroud: grazie al Milan, è diventato più efficace che in Russia 
Doha (Qatar) 04/12/2022 - Mondiali di calcio Qatar 2022 / Francia-Polonia / foto Imago/Image Sport nella foto: esultanza gol Olivier Giroud ONLY ITALY

“Amante dei buoni vini, Olivier Giroud sa già che l’annata 2022 sarà buona come quella del 2018″.

Lo scrive L’Equipe parlando dell’attaccante del Milan, che, dice, “sta invecchiando bene”. Nel 2018 è stato campione del mondo, oggi è il miglior marcatore nella storia dei Blues, con 52 gol. E potrebbe non essere finita. In Qatar ha segnato già tre gol, meglio di quattro anni fa in Russia, quando rimase a secco per sette partite, o in Brasile nel 2014, dove segnò solo una volta.

Il suo amico ed ex calciatore francese, Robert Pirès, dice di lui

«Olivier non è migliorato, ha perseverato. Non ha fatto progressi, ma ha sempre creduto nelle sue qualità. Ha sempre avuto questa mentalità di aiutare la squadra, anche se era un sostituto. Ogni volta che ha affrontato un ostacolo, relegato in panchina all’Arsenal, al Chelsea o ai Blues, è tornato più forte».

Inserito nella lista dei convocati di Deschamps solo grazie all’infortunio di Benzema, forse a giovare a Giroud è stata l’esperienza al Milan, scrive L’Equipe.

“Questa scelta di carriera, nel giugno 2021, è stata cruciale”.

Il suo agente, Michael Manuello, dichiara:

«Dopo il Chelsea, Olivier avrebbe potuto optare per una destinazione esotica per guadagnare molti più soldi. Andare in Italia gli ha restituito il ruolo di attaccante importante. È arrivato insieme a Zlatan Ibrahimovic, che rimane un esempio di perseveranza. Ma è il piacere che prende sul campo la sua forza. E questo è evidente nella pienezza che mostra in Qatar».

L’ex compagno di Nazionale di Giroud, André-Pierre Gignac, dice:

«Olivier non è mai sconfitto. Non ha mai lasciato andare nulla nonostante le critiche ingiuste che hanno seguito la Coppa del Mondo 2018. E’ stato fondamentale in quel titolo! Si è sacrificato per gli altri pensando sempre collettivamente. Oggi sta raccogliendo una dolce vendetta. Ha quella freschezza, quell’amore per la palla che lo fa durare. È anche un nuovo giocatore puro, un pivot per eccellenza terribile nell’area avversaria».

A 36 anni e due mesi, è diventato il più vecchio marcatore francese in una fase finale della Coppa del Mondo. Un nuovo record, scrive L’Equipe, per uno che ha iniziato la sua carriera nella nazionale francese in ritardo, a 25 anni. Un record che potrebbe essere rapidamente superato da Mbappé (oggi a 33 gol) nella lista dei marcatori francesi.

“Nel frattempo, l’attaccante del Milan ha avuto l’intelligenza per affrontare il fenomeno parigino. Dei nove gol francesi in Qatar, ne hanno segnati otto insieme”.

“Per i giovani, l'”Uomo bersaglio” non è ancora un bersaglio facile”.

 

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