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Juve, il dirigente intercettato: «Tanto la Consob la supercazzoliamo»

Sul CorSera. Il direttore finanziario, Stefano Cerrato, parla con un collega: «Posso supercazzolarli in modo più raffinato, dandogli un principio contabile».

Juve, il dirigente intercettato: «Tanto la Consob la supercazzoliamo»
(From L) Juventus' President Andrea Agnelli, Juventus' vice-president Pavel Nedved, Juventus's managing director Maurizio Arrivabene and Juventus Sports Coordinator Federico Cherubini attend the Italian Serie A football match between Juventus and Sassuolo on August 15, 2022 at the Juventus stadium in Turin. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

L’ispezione della Consob aveva destato scompiglio alla Juventus. I dirigenti ne parlavano tra loro, ma non pensavano di essere davvero nei guai: credevano di poterla fare franca. Ma non avevano fatto i conti con le intercettazioni da parte della Guardia di Finanza. Oggi sui quotidiani ce ne sono altre, come quella del direttore finanziario della Juve, Stefano Cerrato in una conversazione con un collega. Il 15 ottobre 2021, quando stava ormai per finire l’ispezione della Consob sui conti del club, Cerrato, parlando dello scambio Tongya/Aké con il Marsiglia, fruttato 8 milioni di plusvalenza, diceva:

«Tanto la Consob la supercazzoliamo».

I dirigenti Juve parlano a ruota libera al telefono, scrive il Corriere della Sera, ignorando che sono sotto intercettazione da parte della Guardia di Finanza fin da luglio. Cerrato parla anche con Roberto Grossi, revisore di Ernst&Young. Gli spiega di aver preparato la relazione per la Consob e dice:

«Penso, che però, sarebbe opportuno dargli un riferimento più o meno di principio contabile o di qualche cosa, cioè posso io supercazzolarli in modo più raffinato? Invece di dire solo questo?».

Risale al 26 ottobre un’altra intercettazione. Gli ispettori, in quel momento, spiega il CorSera, stanno sollevando contestazioni sul principio contabile della permuta. Grossi riceve la memoria preparata da Cerrato e il giorno dopo lo chiama per consigliargli di non usare il termine «aleatorietà», che «è troppo forte», ma di prediligere «soggettività». E aggiunge:

«Non dite che non usate Transfermarkt, dite che qualche volta lo usate».

Le dimissioni di Agnelli e del Consiglio di Amministrazione Juve sono ovviamente legate all’inchiesta Prisma e ai rilievi della Consob. Il direttore di Sky Sport, Federico Ferri, subito dopo le dimissioni del Cda spiegava:

«”Quello che sta accadendo in queste ore è totalmente collegabile alla vicenda dell’inchiesta Prisma, alle plusvalenze, all’ipotesi del falso in bilancio, ai rilievi della Consob. La prospettiva è un rinvio a giudizio, un processo, e quindi la Juventus cambia strategia di fronte all’inchiesta della Procura sul falso in bilancio. C’è in ballo qualcosa di molto grosso. È stata richiesta una misura cautelare, fin qui non concessa. La proprietà deve prendere decisioni per difendere l’azienda. È in arrivo con tutta probabilità un rinvio a giudizio. Ci sono le intercettazioni, abbiamo avuto i dettagli dell’inchiesta. Non c’entra nulla con la parte sportiva. Ma c’entra col futuro aziendale della Juventus. Il livello di emergenza dal punto di vista della proprietà, di senso di responsabilità della proprietà, il paragone è con il 2006».

 

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