“Il ‘Vesuvio erutta’ delle curve napoletane è più forte di ogni razzismo e più efficace di tante pedagogie”
Il Foglio Sportivo esalta "l'autoironia geniale" dei tifosi del Napoli, che contagiano lo stadio intero cantando il coro utilizzato dalle tifoserie rivali per offenderli

As Napoli 29/10/2022 - campionato di calcio serie A / Napoli-Sassuolo / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: tifosi Napoli
“Il ‘Vesuvio erutta’ delle curve napoletane è più forte di ogni razzismo e più efficace di tante pedagogie”
Sul Foglio Sportivo, Mauro Berruto e Moris Gasparri fanno l’elenco dei cento nomi o espressioni che hanno caratterizzato il 2022: gli Sport Thinker. Ce n’è per tutti i gusti. Dagli atleti perseguitati in Iran ai tanti sportivi e giornalisti che purtroppo quest’anno ci hanno lasciati, da Sinisa Mihajlovic a Mario Sconcerti. Ci sono Messi, Federer, la Goggia che ha vinto con la mano fratturata. E poi ciclisti, cestisti, sciatori, martellisti, allenatori, musicisti, nuotatori, mamme di calciatori (del Marocco).
C’è l’elogio di Luka Modric:
“Perché tutta la sua carriera, compreso l’assist dello scorso aprile contro il Chelsea, l’ennesima Champions vinta o gli ennesimi Mondiali super, è una conferma della frase di Huizinga in Homo Ludens: “Quando il gioco origina bellezza, implicito è il suo valore per la cultura”.
E persino Raffaele la Capria e Ciro Mertens appaiati:
“Raffaele La Capria, in memoriam – Ciro Mertens, scrittore, Italia – calciatore, Belgio. Perché il destino, dopo averli legati entrambi a Palazzo Donn’anna, luogo di ambientazione del capolavoro del primo, Ferito a Morte, e residenza degli anni napoletani del secondo, li ha voluti unire idealmente anche nell’estate del loro addio-arrivederci alla città”.
E’ citato anche Claudio Garella,
“in memoriam, portiere, Italia. Perché a suon di parate di piede e di leggendari scudetti vinti, con la sua morte avvenuta lo scorso 12 agosto ha compiuto un miracolo pure lui, quello di unire in un abbraccio ideale le tifoserie di Verona e Napoli”.
E ancora: Ilic.
“Josip Ilicic, calciatore, Slovenia. Per aver fatto sognare il popolo bergamasco (e non solo) con la sua classe mancina, per la testimonianza sulla fragilità umana, e perché speriamo che l’atalanta possa ritirare la sua “72””.
Viene citato anche Pioli.
“Stefano Pioli, allenatore, Italia. Perché, come in una performance di Arturo Brachetti, ha dismesso i panni dell’allenatore perdente per indossare quelli del condottiero carismatico”.
E, all’89esimo posto, Napoli, il Napoli, e i suoi tifosi, con il coro dello stadio Maradona, “Vesuvio erutta”.
“Vesuvio erutta, coro calcistico, Italia. Perché l’autoironia geniale delle due curve napoletane che hanno preso a cantare il coro originariamente utilizzato da molte tifoserie rivali con finalità offensive, contagiando nel gesto tutto il resto dello stadio, si sta dimostrando più forte di ogni razzismo territoriale, e più efficace di tante pedagogie retoriche”.