Al CorSera: «Ho la stessa risata di mio padre. Da giovane mi ha dato parecchi problemi: in chiesa, a scuola… oggi è un’interessante fonte di reddito».
Il Corriere della Sera intervista Frank Matano. Nato a Santa Maria Capua Vetere, è arrivato al successo con il suo
canale YouTube e i video di scherzi telefonici. Ha padre italiano e madre statunitense, ha vissuto tre anni negli Stati Uniti, da adolescente. E’ nel cast di «Lol Christmas», su Prime Video.
«Mi sono sempre sentito straniero. A Carinola mi chiamavano tutti «’o ‘mericano»; negli Usa ero soprannominato Totti perché il mio vero nome è Francesco e l’Italia aveva appena vinto i Mondiali».
Racconta il suo rapporto con l’ironia.
«Chi decide di fare il comico lo fa perché non si sente completamente a suo agio nelle situazioni sociali e quindi deve sviluppare un radar, una specie di termometro che misura la conversazione a cui sta partecipando. La comicità è una risposta alla paura, può essere anche terapeutica, ti obbliga a pensare alla realtà che ti circonda e a cercare un punto di vista diverso».
A Frank Matano viene chiesto se da ragazzo si sentiva inadeguato. Risponde:
«Da adolescente non ho mai avuto il coraggio né di ammettere di voler fare questo mestiere, né di partecipare a provini o live. Ma ho avuto la fortuna di essere un ragazzo di 18 anni che cresceva insieme a YouTube, così a casa, da solo, per quanto mi sentissi inadeguato potevo fare i miei esperimenti comici».
Tutti si aspettano sempre qualcosa da un comico: far ridere sempre è una condanna? Frank Matano risponde:
«Il ruolo del comico è quello di una persona che ti aspetti che ti faccia ridere. Non penso che ci sia premessa peggiore per un comico, e nonostante questo esistono persone che vogliono farlo. La chiave del comico è essere imprevedibile, sorprendere ma questo crea un cortocircuito nella sua stessa definizione. Sentirsi addosso il pregiudizio di essere sicuramente divertente è tosto, anche perché far ridere è difficilissimo».
Matano ha una risata esagerata, sguaiata, che sembra finta. Spiega:
«Ho la stessa risata di mio padre, identica. Mi chiedo se sia ereditaria… Da giovane mi ha dato parecchi problemi: in chiesa, a scuola… oggi invece si è rivelata un’interessante fonte di reddito».