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De Laurentiis rispolvera il suo cavallo di battaglia: «Usciamo dalla Figc» (CorSera)

Ieri la Lega Serie A si è riunita in commissione per discutere della riforma del calcio. Si è riaperto il dibattito sulla necessità di aumentare il peso della Serie A

De Laurentiis rispolvera il suo cavallo di battaglia: «Usciamo dalla Figc» (CorSera)
Presidente della squadra del Napoli Aurelio De Laurentiis e preoduttore cinematografico

Ieri si è riunita la commissione della Lega Serie A per discutere delle proposte di riforma del calcio. Il Corriere della Sera scrive che nel corso della riunione il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rispolverato un suo vecchio cavallo di battaglia: «Usciamo dalla Figc». Una proposta che è emersa durante il dibattito su una questione che si protrae da tempo, ovvero la necessità di vedere aumentare il peso della Serie A, scrive il quotidiano, cioè il movimento che sostiene il sistema, all’interno del consiglio federale.

La Lega di A è al lavoro per ultimare il piano di proposte di riforma al calcio: il presidente Casini, che ha diretto ieri la commissione ad hoc, illustrerà l’elaborato giovedì in assemblea ai club prima di inviarlo a Gabriele Gravina in vista del consiglio federale della settimana prossima. Mentre impazza la bufera attorno all’Aia per il caso D’Onofrio, la Lega è pronta a presentare un piano di misure per il mondo arbitrale. Non solo l’introduzione del fuorigioco semiautomatico dal 4 gennaio. Ieri in commissione si è parlato della possibilità di introdurre il challenge, vale a dire l’intervento a chiamata del Var, misura che contribuirebbe a sgombrare il campo da equivoci e sospetti. Non è mancato il dibattito sull’annosa questione: veder aumentare il peso della A, cioè il movimento che sostiene il sistema, all’interno del consiglio federale. De Laurentiis ha rispolverato il suo cavallo di battaglia: «Usciamo dalla Figc»”.

Qualche giorno fa, alla presenza di tutto il gotha del calcio italiano – Gravina, Casini, anche Malagò – intervenuti alla presentazione del codice di ‘Giustizia Sportiva Figc’ a cura dell’avvocato Giancarlo Viglione, nel Salone d’Onore del Coni – De Laurentiis aveva sparato a zero un po’ su tutti:

«Il Governo è sempre stato assente, benché il nostro gettito fiscale sia importantissimo. Una volta c’erano gli schiavi, ma voi credete non ci siano più? Siamo tutti ancora schiavi. Schiavi di una situazione non piacevole. In casa, in ufficio, nella vita comune, nel non essere protetti in maniera fantastica, nel non essere pensionati felici. Molta gente soffre, non riesce ad arrivare a fine mese e questa è una storia che è peggiorata ma che è sempre esistita. Qual è la panacea per far star calmi e buoni tutti? Il calcio. Lo Stato non è stupido e lo sa, però lo ignora. Non è stupido. Altrimenti dovrebbe fare in modo che le leggi sulla modernizzazione del calcio si realizzassero in cinque minuti perché ci vogliono cinque minuti per cambiare il calcio, visto che è malato ovunque. I conti non tornano. Il calcio è malato dall’alto: quando uno non vuole capire che non ci sono sufficienti risorse per andare avanti. Perché non si vuol fare la rivoluzione copernicana? Perché poi bisogna essere rieletti».

E interrompendo Casini aveva detto:

“Non gli date retta, è schiavo di Lotito”.

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