Rummenigge: «Il gol di Maradona agli inglesi resta il più bello di sempre»

Al Corsera: «Maradona è stato dominante, ma non così a lungo. Oggi i calciatori sono meglio allenati, curati e alimentati»

Maradona Rummenigge

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L’ex centrocampista di Inter e Bayern Monaco Karl Heinz Rummenigge ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera dove ha toccato vari temi. Rummenigge ha parlato dei Mondiali di calcio 2022 in Qatar ma anche del suo primo ricordo mondiale: «Il terzo gol della finale 1966 contro gli inglesi, che non c’era e fu convalidato. Oggi con la tecnologia si saprebbe in un attimo, mentre io ricordo ancora la rabbia di tutti verso il guardalinee russo».

I mondiali dell’82

Nel 1982 contro l’Italia in finale avete mai avuto l’impressione di poter vincere?
«Sinceramente no, eravamo un po’ cotti. E poi si sentiva l’energia e lo spirito degli italiani, trascinati da cinquantamila tifosi. Dissi a Littbarski di non piangere: quando l’altra squadra è più forte bisogna accettarlo».

L’Argentina nel 1986 non lo era?
«No in finale no. E infatti ero arrabbiato. Abbiamo rimontato due gol e abbiamo fatto l’errore di cercare il terzo senza aspettare il supplementare. Abbiamo sbagliato, io in campo e Beckenbauer in panchina. Però Maradona meritava quel Mondiale, che ha giocato da Dio. Il suo gol agli inglesi resta il più bello di sempre».

Maradona è stato dominante

Questo sarà l’ultimo Mondiale di Messi e Ronaldo che hanno messo in ombra due generazioni di campioni, un fatto unico nella storia.
«Maradona è stato dominante, ma non così a lungo. Oggi i calciatori sono meglio allenati, curati e alimentati».

L’Italia e i Mondiali

Due Mondiali senza l’Italia, per giunta campione d’Europa, come si spiegano?
«Nessuno lo capisce, già uno era più che sufficiente. L’Italia è tra le più grandi squadre del mondo ed è una mancanza pesante quella bandiera: è un danno per il vostro Paese, ma anche per tutto il calcio».

È solo un caso che quando avete vinto il Mondiale non avete mai incrociato gli azzurri?
«Non lo so. Platini ha detto che non è un caso».

Qatar 2022 e i diritti umani

Il calcio tedesco è uno dei più sensibili alla questione dei diritti non rispettati in Qatar, che ne pensa?
«Nel 2010 quando fu assegnata la Coppa nessuno si lamentò. Farlo dodici anni dopo per me non ha molto senso. Però non critico i critici, la questione è complicata, ed è giusto che ognuno abbia la sua visione».

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