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Ranocchia: «Spalletti mi faceva fare l’attaccante, avevamo la panchina un po’ corta…»

Alla Lega Serie A. «È sempre stato un azzardo, divertente, ma onestamente ero un po’ fuori luogo. Con Spalletti ho un rapporto speciale, con me è sempre stato fantastico»

Ranocchia: «Spalletti mi faceva fare l’attaccante, avevamo la panchina un po’ corta…»
Mg Milano 31/10/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Udinese / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Ranocchia

L’ex difensore dell’Inter e del Monza Andrea Ranocchia, infortunatosi alla seconda giornata di campionato proprio nel match contro il Napoli e ritiratosi a sorpresa qualche mese fa, ha rilasciato una lunghissima intervista al sito ufficiale della Lega Serie A. Riportiamo alcune delle sue risposte.

Andrea, a circa un mese e mezzo dal ritiro come stai? non hai cambiato idea?

Nono, sto benissimo così! (Ride), Ora mi sto riposando e mi sto godendo la famiglia ad Assisi, è bello rimanere un po’ a casa e poter vivere la famiglia e gli amici. Poi vedremo se rientrare nel mondo nel calcio ed eventualmente con quale ruolo. Mi piacerebbe aprire una scuola calcio per lavorare con i giovani. Quando avrò le idee più chiare e avrò capito cosa voglio fare, ricomincerò!

Parliamo un po` del giorno in cui hai deciso di smettere…

Avevo già deciso da tempo, ma tanti mi chiedevano cosa stesse succedendo, così ho deciso di tirare fuori tutto quello che avevo dentro e ho spiegato le ragioni della mia scelta e quello che avevo vissuto. Mi è sembrato corretto verso chi mi seguiva e faceva il tifo per me, era giusto che tutti conoscessero il mio punto di vista.

Cosa ti manca di più?

Mi manca lo spogliatoio, mi manca vivere il gruppo durante la settimana e poi nel giorno precedente alla partita. Mi manca la tensione della gara da condividere con i compagni e poi le emozioni del post partita. Lo spogliatoio è un luogo particolare, dove nascono amicizie, si lavora per arrivare all’obiettivo, si fatica e si gioisce insieme. 

Raccontaci di una giornata che ricordi con un affetto particolare!

L’ultima a San Siro con la maglia dell’Inter: il saluto dei tifosi mi ha ripagato di tutti gli sforzi fatti. Ho fatto parte di una società fortissima per tanti anni, sono stato anche capitano ed è stato un orgoglio indescrivibile, con la responsabilità, le emozioni e le difficoltà che comporta indossare la fascia di capitano di una squadra come quella neroazzurra. Sono stato bravo e fortunato a guadagnarmi sempre la fiducia di società, compagni e allenatori, ho sempre cercato di aiutare la squadra in tutti i modi e questo i tifosi lo hanno apprezzato. E poi aggiungerei anche la festa scudetto…

Visto che siamo in tema di amarcord, parliamo anche di gol: tu, Ranocchia, ne hai evitati tanti, ma qualcuno lo hai anche fatto. A quale gol sei più legato?

Si in realtà non ne ho fatti tantissimi (ride), quindi me li coccolo un po’ tutti! Se devo sceglierne uno ti dico quello in rovesciata segnato contro l’Empoli in Coppa Italia perchè probabilmente è stato il più bello e il più particolare. Poi tra l’altro quel trofeo lo abbiamo anche alzato.

Beh ogni tanto venivi schierato anche in attacco…

Mi è capitato spesso di fare l’attaccante, soprattutto nei finali di partita perché, essendo alto e bravo di testa, capitava che venissi spedito davanti per vincere duelli aerei, soprattutto con mister Spalletti quando avevamo la panchina un po’ corta. Però è sempre stato un azzardo, divertente, ma onestamente ero un po’ fuori luogo.

A proposito di Spalletti, il suo Napoli sta volando…

Si, credo sia la vera sorpresa del campionato, in pochi si aspettavano andasse così forte, forse solo Luciano (ride). Stanno facendo benissimo, hanno un livello di gioco molto alto, si divertono e divertono. Sono molto contento per il mister perché abbiamo un rapporto speciale, con me è sempre stato fantastico. Sta facendo diventare il Napoli una grandissima squadra.

Il campionato, però, è molto particolare in questa stagione con i Mondiali di mezzo… Cosa ti aspetti?

Chi può dirlo… È ancora molto lunga la stagione e può succedere di tutto perché, di fatto, si giocano due campionati diversi e devi fare due preparazioni. Bisognerà stare molto attenti sia dal punto di vista fisico che da quello mentale, perché la stagione ora sembra quasi finita e invece non siamo nemmeno a metà. E poi bisognerà gestire chi va ai Mondiali percéè i giocatori che vanno in Qatar, invece, non si fermeranno mai, se non per pochissimi giorni.

E Palladino? Ti piace?

Onestamente non pensavo volesse fare l’allenatore (ride), lo conosco perché abbiamo giocato insieme a Genova ed un ragazzo fantastico. In questo nuovo ruolo non ho avuto il piacere di conoscerlo, perchè quando è arrivato ero già fuori, ma me ne hanno parlato molto bene. Sta già facendo cose importanti e sono molto felice per lui. A Monza potrà lavorare al meglio: la società ha un progetto serio e solido, investe nelle strutture e crede nei giovani. A Raffaele auguro un futuro importante, ma già da queste prime partite sta dimostrando di che pasta è fatto.

E la tua Inter, Ranocchia, come sta?

Hanno passato periodo difficile e ora si stanno riprendendo. Conosco le qualità calcistiche e umane dei ragazzi e del mister, spero che a fine anno possano vincere dei trofei, sono il loro primo tifoso e sono tranquillo: il gruppo è forte. È vero che il Napoli è distante, ma in un campionato così strano tutto è aperto. Battaglieranno insieme a Juve e Milan, tutte squadre con un dna importante, tutte dure a morire.

C`è un giocatore che ti piace particolarmente? Un piccolo Ranocchia in cui ti rivedi?

Certo! il mio ex compagno Filippo Ranocchia, il cognome è una garanzia! (ride)

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