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Manchester United-Ronaldo, annunciato il divorzio consensuale

L’annuncio sui social. Il club lo ringrazia. Adesso il portoghese è libero di trovarsi una squadra

Manchester United-Ronaldo, annunciato il divorzio consensuale
Mg Bergamo 02/11/2021 - Champions League / Atalanta-Manchester United / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Cristiano Ronaldo

Manchester United-Ronaldo, annunciato il divorzio consensuale.

Lo ha annunciato il club, separazione con effetto immediato.

Il Manchester Evenig News riporta il commento di Ronaldo dopo l’annuncio del Manchester United

«A seguito delle conversazioni con il Manchester United, abbiamo concordato di comune accordo di rescindere il nostro contratto in anticipo. Amo il Manchester United e amo i tifosi, questo non cambierà mai. Tuttavia, mi sembra il momento giusto per cercare una nuova sfida. Auguro alla squadra ogni successo per il resto della stagione e per il futuro».

È la conseguenza dell’intervista concessa a Piers Morgan, pochi giorni dopo il portoghese ha raggiunto il suo obiettivo: lasciare lo United.

Ecco cosa ha detto nell’intervista:

Ronaldo esce dallo stadio durante l’amichevole estiva col Rayo Vallecano.

“Piers Sarò onesto con te, mi dispiace aver lasciato lo stadio. Probabilmente, o forse no, non lo so. È difficile dirlo al 100% ma diciamo che mi dispiace, Allo stesso modo, però, mi sono sentito provocato dall’allenatore. Un allenatore che mi fa giocare tre minuti in una partita, non è per me. Scusa, non sono quel tipo di giocatore. So cosa posso dare alle squadre. Lo abbiamo fatto io e 8 giocatori, ma hanno citato solo me. L’anno scorso molti giocatori hanno fatto lo stesso. In quella partita otto giocatori hanno fatto la stessa cosa, ma parlano solo della pecora nera che sono io. Capisco perfettamente, ok, mi scuso con l’allenatore e per me il capitolo è chiuso”.

ten Hag voleva far vedere chi comanda?

«Mi ha sempre detto che non ho fatto il precampionato e che dovevo aspettare l’occasione e ho capito quella situazione. Il problema è che non si è comportato con me come ha fatto con gli altri giocatori. La sua comunicazione non era delle migliori. Capisco però di non aver giocato a inizio stagione ma le cose sono andate ben oltre. Sono successe molte cose che la gente non sa. L’empatia con l’allenatore non va bene, sono sincero”.

Partita con il Tottenham:

“L’allenatore non mi rispetta come merito, ma le cose vanno così. Ecco perché probabilmente ho lasciato lo stadio durante la partita contro il Tottenham. Sceglie chi pensa sia il migliore per la squadra, ma le scuse tutto il tempo… Non mi ha messo contro il Manchester City per rispetto della mia carriera ma voleva farmi entrare in campo all’87esimo contro il Tottenham? Lo ha fatto apposta, in Nazionale se è per giocare cinque minuti aiuto ma, in quella partita, mi sono sentito provocato. È ovvio ed è per questo che non rispetto l’allenatore. L’empatia tra noi non esiste e la stampa protegge lui e lo United. Ha firmato un contratto triennale, probabilmente non starò ancora a lungo nel club. Ma mi piacciono le persone oneste, che non mentono e i miei valori morali non sono negoziabili. Mi dispiace lasciare lo stadio in anticipo, sono rimasto molto deluso. Mi hanno sospeso per tre giorni, Penso che sia stata un’esagerazione, un’umiliazione per me. Non ho mai avuto problemi in nessun club o con nessun allenatore… Sono tornato a casa e mio figlio mi ha chiesto se non andavo alla partita, gli ho spiegato e lui ha riso. Mi sono scusato, ho commesso un errore, ma la punizione era troppo ed è stata come benzina per la stampa”.

Allo United:

«Sono più interessati al marketing e ai soldi che arrivano da lì, del calcio il presidente non si preoccupa molto. Ci sono cose all’interno del club che ti impediscono di raggiungere il livello del Liverpool, del City o dell’Arsenal. Penso che sarà difficile arrivarci nei prossimi tre anni… Come disse Picasso, bisogna distruggere per ricostruire. E se vogliono iniziare con me, nessun problema… Se vogliono iniziare una nuova era, dovranno cambiare molte cose».

Ancora Tottenham e Ten Hag:

“Non ditemi che i giocatori che hanno vinto tutto, top, avrebbero giocato tre minuti. È inaccettabile! Mi sono scusato con i miei compagni di squadra, ho rilasciato una dichiarazione su Instagram, me ne pento, ma non mi pento di essermi rifiutato di giocare. Il mister non ha avuto rispetto per me e alla stampa continua a dire che conta su di me, che gli piaccio, ma è solo bla bla bla per la stampa».

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