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L’ad della Superlega: «La prossima settimana incontrerò l’Uefa a Nyon»

Al podcast di Toni Kroos: «Abbiamo offerto alla Uefa un dialogo e l’invito è stato accettato. Non potremo essere d’accordo su tutto, ma è un buon segno».

L’ad della Superlega: «La prossima settimana incontrerò l’Uefa a Nyon»
Mg Madrid (Spagna) 13/05/2015 - Champions League / Real Madrid-Juventus / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Florentino Perez

Il nuovo Ceo di A22, società che si trova dietro al progetto della Superlega, Bernd Reichart, è stato ospite del podcast “Einfach Mal Luppen”, del centrocampista del Real Madrid Toni Kroos. Reichart ha toccato diversi temi, a partire da quello Superlega. Ha annunciato un incontro a breve con l’Uefa.

«Abbiamo offerto alla Uefa un dialogo e questo invito è stato accettato. Sarò a Nyon la prossima settimana per parlare con la Uefa del tema. Questo è anche ciò che intendo per dialogo, che l’altra parte sia ascoltata e che possiamo confrontarci con le idee. Sicuramente non potremo essere d’accordo su tutto, ma è un buon segno per i club che potrebbero ancora esitare in questo momento o addirittura temere sanzioni se si impegnano nel dialogo. L’impegno della Uefa affinché sia ​​possibile un dialogo aperto sul futuro del calcio è un segnale positivo. Riteniamo che il calcio europeo non stia realizzando il suo potenziale in questo momento. Che in Europa possano essere offerte partite e competizioni migliori. Siamo preoccupati per l’ecosistema economico dei club, che attualmente sono sotto pressione finanziaria, e crediamo che le competizioni europee per club dovrebbero essere organizzate dai club stessi, come si fa nei campionati nazionali. E’ chiaro che la competizione sportiva è uguale per tutti e deve dare a tutti i club la possibilità di vivere il sogno europeo. In Super League non ci sono iscritti fissi, non è un’entità chiusa».

Reichart continua:

«Abbiamo bisogno di un forte fair play finanziario che imponga e punisca le infrazioni. Al momento, ci sono dubbi al riguardo, perché la Uefa non punisce le violazioni del fair play finanziario come dovrebbe. Dato che tutti i club competono, in definitiva, per i migliori giocatori, è una distorsione della concorrenza che i club con risorse quasi illimitate possano pagare questi stipendi o trasferimenti, a differenza dei club che appartengono ai loro partner come il Real Madrid o il Bayern Monaco e che rispondono a loro. Penso che il calcio europeo possa offrire bellissime opportunità nelle competizioni per club, in visibilità, per aumentare la promozione del calcio femminile. Sono argomenti molto interessanti che voglio affrontare nelle prossime settimane».

Sui club:

«I club sono quelli che riempiono di vita il calcio. Sono gli unici che si prendono dei rischi, che investono: nei giocatori, nei centri di allenamento, nelle giovanili. Rinnovano i loro stadi… con un grande investimento. Supportano tutti i rischi del calcio, ma non hanno davvero voce in capitolo nelle loro competizioni europee per club. I tifosi sono tifosi dei club e non delle federazioni con sede in Svizzera. Se chiedi loro di chi sono tifosi te lo diranno un club, o un giocatore. Pertanto, penso che i club abbiano il diritto di riflettere sulla loro posizione nelle competizioni europee per club e di alzare la voce, perché potrebbe esserci un cambiamento nel quadro giuridico».

Reichart conclude:

«Penso anche che la salute dei giocatori sia incredibilmente importante: giocare sempre più partite non è affatto un’opzione. Ecco perché dobbiamo parlare con le altre competizioni. Penso che il mondo stia cambiando e il calcio debba trovare un equilibrio: mantenere la tradizione ed essere orgogliosi della lunga storia e tuttavia non chiudere gli occhi di fronte alle nuove realtà a cui devi adattarti».

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