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Dimarco: «Il Napoli? Anche noi l’anno scorso eravamo a +8, poi abbiamo visto come è finita»

Il giocatore dell’Inter alla Gazzetta: «La Juve una volta ha già rimontato 11 punti… Può succedere di tutto, nel calcio non si sa mai» 

Dimarco: «Il Napoli? Anche noi l’anno scorso eravamo a +8, poi abbiamo visto come è finita»
As Roma 26/08/2022 - campionato di calcio serie A / Lazio-Inter / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Federico Dimarco

La Gazzetta dello Sport intervista il giocatore dell’Inter, Federico Dimarco. Cresciuto nel vivaio nerazzurro, è andato in prestito all’Ascoli, all’Empoli e al Sion prima di approdare al Parma, con cui ha segnato la prima rete in Serie A
proprio a San Siro contro l’Inter. A Verona, dove si è trasferito per un anno e mezzo da gennaio 2020, l’eslosione. Poi il ritorno all’Inter.

In Champions super, ma in ritardo in campionato: ci spiega il perché di questa altalena? Dimarco risponde:

«È giusto che la gente critichi per le 5 sconfitte in A, che sono troppe, ma mancano tante partite. E, tralasciando il Napoli che ora sta benissimo, le altalene le hanno anche le altre: siamo tutte lì, non è solo e sempre l’Inter in crisi…».

Ma c’è ancora tempo per recuperare dalla vetta? Dimarco ci crede.

«La Juve una volta ha già rimontato 11 punti… E poi pensiamo all’anno scorso: eravamo a +8 e poi abbiamo visto come è finita. Può succedere di tutto, nel calcio non si sa mai. Non sarà facile, ma posso dire che daremo il 100% per arrivare più in alto possibile».

Di quei 5 k.o., due con le rivali storiche: ha fatto più male quello con il Milan o con la Juve?

«La sconfitta col Milan, e mi è davvero difficile dirlo…, è stata meritata. Con la Juve no: l’avevamo in mano, non ci hanno certo dominato. Ma ci prendiamo le nostre responsabilità perché abbiamo perso per colpa nostra».

Quanto è stato difficile andare in prestito per tanti anni?

«Quando esci dal settore giovanile, devi fare i tuoi i step di crescita. Io penso di averli fatti e di essere arrivato all’Inter, per restare, al momento giusto. Se sono diventato il giocatore che sono, devo ringraziare tutti i tecnici che ho avuto. Ma uno su tutti…».

Dimarco chiarisce di chi si tratta.

«Juric mi ha formato al 100%, in tutto per tutto. Mi ha completato, nel fisico, nel ruolo. E soprattutto nella testa, parlo del modo di approcciare le partite e di restare sempre concentrato».

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