Il giocatore dell’Inter alla Gazzetta: «La Juve una volta ha già rimontato 11 punti… Può succedere di tutto, nel calcio non si sa mai»
La Gazzetta dello Sport intervista il giocatore dell’Inter, Federico Dimarco. Cresciuto nel vivaio nerazzurro, è andato in prestito all’Ascoli, all’Empoli e al Sion prima di approdare al Parma, con cui ha segnato la prima rete in Serie A
proprio a San Siro contro l’Inter. A Verona, dove si è trasferito per un anno e mezzo da gennaio 2020, l’eslosione. Poi il ritorno all’Inter.
In Champions super, ma in ritardo in campionato: ci spiega il perché di questa altalena? Dimarco risponde:
«È giusto che la gente critichi per le 5 sconfitte in A, che sono troppe, ma mancano tante partite. E, tralasciando il Napoli che ora sta benissimo, le altalene le hanno anche le altre: siamo tutte lì, non è solo e sempre l’Inter in crisi…».
Ma c’è ancora tempo per recuperare dalla vetta? Dimarco ci crede.
«La Juve una volta ha già rimontato 11 punti… E poi pensiamo all’anno scorso: eravamo a +8 e poi abbiamo visto come è finita. Può succedere di tutto, nel calcio non si sa mai. Non sarà facile, ma posso dire che daremo il 100% per arrivare più in alto possibile».
Di quei 5 k.o., due con le rivali storiche: ha fatto più male quello con il Milan o con la Juve?
«La sconfitta col Milan, e mi è davvero difficile dirlo…, è stata meritata. Con la Juve no: l’avevamo in mano, non ci hanno certo dominato. Ma ci prendiamo le nostre responsabilità perché abbiamo perso per colpa nostra».
Quanto è stato difficile andare in prestito per tanti anni?
«Quando esci dal settore giovanile, devi fare i tuoi i step di crescita. Io penso di averli fatti e di essere arrivato all’Inter, per restare, al momento giusto. Se sono diventato il giocatore che sono, devo ringraziare tutti i tecnici che ho avuto. Ma uno su tutti…».
Dimarco chiarisce di chi si tratta.
«Juric mi ha formato al 100%, in tutto per tutto. Mi ha completato, nel fisico, nel ruolo. E soprattutto nella testa, parlo del modo di approcciare le partite e di restare sempre concentrato».