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Napoli Cup di tennis, Binaghi: «il campo alla Rotonda Diaz mi ricorda Montecarlo»

Il torneo Atp 250 dal 17 al 23 ottobre al Tc Napoli. Rublev testa di serie numero 1, ci saranno anche Musetti, Sonego e Fognini

Napoli Cup di tennis, Binaghi: «il campo alla Rotonda Diaz mi ricorda Montecarlo»
Db Bologna 18/09/2022 - Coppa Davis / Italia-Svezia / foto Image Sport nella foto: Fabio Fognini

Il cemento dove fino a un attimo fa era tutta terra rossa. E l’arena costruita ex novo alla Rotonda Diaz. Quelle tirata su già per le Universitari nel 2019 e per la Coppa Davis fra Italia e Gran Bretagna nel 2014. Tra una settimana comincia la Napoli Cup di tennis, il torneo Atp 250 che Angelo Binaghi ha presentato stamattina al Tc Napoli come “il torneo più grande mai organizzato da una società sportiva affiliata alla Federazione Italiana Tennis”.

Si gioca sul lungo mare dal 17 al 23 ottobre tra i campi del circolo l’Arena da 4.000 posti realizzata appositamente. La testa di serie numero uno del tabellone è il russo Andrey Rublev, numero 9 della classifica mondiale. Se la vedrà con Pablo Carreno Busta (numero 15 Atp), Roberto Bautista Agut (numero 22), Alejandro Davidovich Fokina (numero 31) e tre italiani: Lorenzo Musetti (numero 28 Atp), Lorenzo Sonego (numero 51) e Fabio Fognini (numero 59).

Con un montepremi complessivo di 612mila euro, “dei circa 15 mila tornei l’anno che le nostre società sportive organizzano, per lo meno dal 1997 o 1998 non ce ne è mai stato uno, maschile o femminile, della rilevanza di questo”, dice Binaghi.

Il tabellone principale del torneo di singolare vedrà in campo 28 giocatori mentre nel torneo di doppio saranno impegnate 16 coppie. Due sessioni di gioco al giorno, da lunedì 17 a venerdì 21. Prevista solo la sessione diurna per le semifinali (22 ottobre, ore 11:30) e la finale (23 ottobre, non prima delle 14).

Da meridionale, ha detto Binaghi, “sono orgoglioso che sia successo a Napoli, in una società di grandi tradizioni dove chiunque come me abbia giocato a modesto livello ha lasciato il cuore e avuto bellissime esperienze fin da giovane. La location poi è veramente straordinaria, irripetibile. Solo i napoletani sono in grado di costruire dal nulla un campo centrale così, che ricorda Montecarlo e forse è ancora più bello“.

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