Il Napoli e l’Inter educano le italiane alla Champions, ricordano che serve coraggio, un buon gioco e ottimi giocatori ma anche una dose di incoscienza
“Il Napoli e l’Inter educano le italiane alla Champions”. Lo scrive Claudio Savelli su Libero.
“Ricordano che servono le abbondanti dosi di coraggio, che è necessario avere un buon gioco e ottimi giocatori ma anche pensarsi migliori di ciò che si è, che è fondamentale non mitizzare gli avversari. Il Napoli ridicolizza l’Ajax per la seconda volta di fila perché non si crogiola nell’andata ma la usa come leva per il ritorno (9 gol segnati in due gare) mentre l’Inter, alla fine del primo tempo, si rende conto di non essere inferiore al Barcellona nonostante lo sia nel punteggio. Così nascono la libidinosa goleada della banda-Spalletti e la prepotente rimonta della truppa-Inzaghi, nobilitata dalla controreazione al rientro in gara del Barcellona e dalla resistenza finale”.
L’Inter non ha mai giocato con una tale convinzione da quando è tornata in Champions, ormai cinque anni fa. L’impressione è che contro il Barcellona la squadra si sia divertita, come non faceva da tempo.
“Sia da promemoria a Inzaghi: l’Inter migliore è quella che non pretende di essere tale nel gioco, quella che si sporca le mani, quella che gode nel vedere l’avversaria in crisi di nervi”.
“La ripresa dei nerazzurri è una spallata emotiva. L’intera partita del Napoli è un’onda di felicità. Due modi di essere europei, diversi ma ugualmente efficaci”.