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La Gazzetta su Inzaghi: ha avuto un’atipica vampata d’orgoglio, più mouriniana che sua 

Nulla è casuale, tutto è studiato. Da apprezzare il coraggio: proprio quando incrocia Mourinho, Inzaghi si è preso un rischio

La Gazzetta su Inzaghi: ha avuto un’atipica vampata d’orgoglio, più mouriniana che sua 
Mp Milano 30/08/2022 - campionato di calcio serie A / Inter-Cremonese / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

Ieri, nella conferenza stampa di vigilia della partita contro la Roma, il tecnico dell’Inter, Simone Inzaghi, si è presentato in una versione inedita. Alla stampa presente ha rimarcato: «Dove lavoro io aumentano i ricavi, si dimezzano le perdite e arrivano i trofei». Oggi i quotidiani commentano il suo atteggiamento. La Gazzetta dello Sport scrive di una levata di scudi che ricorda più Mourinho, che oggi sarà suo avversario in campo.

“Dopo 3 sconfitte in 7 giornate, a tre giorni dal Barcellona che segnerà in destino in Champions, Simone Inzaghi ha il cuore agitato di un remigino nero e azzurro. Lo si è capito anche dalle dichiarazioni di ieri. «Dove vado io, si vince, crescono i ricavi e calano le perdite». Un’atipica vampata d’orgoglio, più mouriniana che sua. Ma ci sta. Dopo la brutta sconfitta di Udine e le sostituzioni preventive, è rimasto due settimane sulla graticola. Sa che non può più sbagliare. E sa che gli mancano i due giocatori più importanti, tatticamente (Brozovic) ed eticamente (Lukaku)”.

Nulla è casuale

La rosea scrive di un’intenzione precisa, da parte del tecnico, di sottolineare questo concetto.

“Boom. Lo ripete due volte, nulla è casuale, tutto è studiato. Se non è un inedito (in estate nei giorni del caso Acerbi il tecnico si era esposto un bel po’), siamo lì. Almeno in termini di atteggiamento. E pure di coraggio, perché non si può non sottolineare la coincidenza temporale, il riferimento ai trofei vinti in carriera con Lazio e Inter proprio nel giorno in cui affronta José Mourinho, l’uomo delle 26 coppe, che a Milano ha il potere di dividere le acque più o meno come Mosé. Inzaghi s’è preso un rischio. L’ha fatto dopo aver elogiato il presidente («Con Steven Zhang ho un buonissimo rapporto»). E nei giorni del CdA della società nerazzurra, che ha ufficializzato – appunto un rosso diminuito rispetto a un anno fa (105 milioni di miglioramento), frutto soprattutto delle cessioni di Lukaku e Hakimi dell’estate 2021. Il concetto è chiaro. La squadra non si è certo rafforzata, rispetto a quella dello scudetto, eppure ho vinto Coppa Italia e Supercoppa. La voglia di piazzare i punti sopra le I è pari almeno a quella di aggiungerli in classifica, i punti. Inzaghi sa di essere nel momento più complicato della sua storia interista”.

 

 

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