ilNapolista

Damascelli: stupisce l’accanimento degli inquirenti. I dirigenti Juve trattati come criminali

E Libero scrive: strano che la Procura abbia puntualizzato che il gip ha rigettato la richiesta dei domiciliari, una “comunicazione irrituale”

Damascelli: stupisce l’accanimento degli inquirenti. I dirigenti Juve trattati come criminali
Db Torino 21/09/2019 - campionato di calcio serie A / Juventus-Hellas Verona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Pavel Nedved

Damascelli: stupisce l’accanimento degli inquirenti. I dirigenti Juve trattati come criminali

Tony Damascelli torna sull’inchiesta della Procura di Torino sulle plusvalenze e gli stipendi della Juve. Stupisce l’accanimento degli inquirenti, con i dirigenti del club bianconero trattati come se fossero dei criminali, scrive.

“è anche clamoroso, anzi fastidioso, il puntiglio, lo definisco tale, degli inquirenti nelle loro azioni di indagine, negli uffici legali, nella sede sociale, in altri luoghi non meglio accertati, consultando carte, documenti, messaggi, collocando cimici, intercettando, come se nel caso, comunque delicato, si trovassero di fronte a un gruppo mafioso e criminale, con la richiesta delle «misure cautelari» quasi in assenza della presunzione di innocenza che dovrebbe essere alla base della giustizia, fino alla definitiva sentenza. Come in altri casi, vengono ribaltati i cardini del diritto e della procedura penale, la presunzione di non colpevolezza è il principio secondo il quale un imputato è innocente fino a prova contraria, ribadito da un articolo (27, comma 2) della Costituzione, si assiste invece all’affermazione contraria di colpevolezza fino a quando l’imputato non dimostrerà la propria innocenza. Juventus è bersaglio facile, il cognome del presidente lo è ancora di più, le tricoteuses dinanzi alla ghigliottina attendono di sapere di quanti punti verrà penalizzata in classifica la squadra e il cognome di chi finirà in galera. Il processo è già avviato prima ancora che gli imputati e i giudici entrino in aula”.

Sulla stessa falsariga, Libero, che in un articolo a firma di Marco Bardesono scrive dell’irrituale comunicazione della Procura di Torino circa la richiesta di domiciliari per i dirigenti Juve negata dal gip.

“ieri voci anonime in procura si interrogavano sul gran “can can” suscitato da questa inchiesta, di fatto vecchia di mesi e rimbalzata in prima pagina forse solo per la richiesta di arresto del presidente, di Fabio Paratici e di Cesare
Gabisio. Richiesta tardiva della procura di Torino e cassata dal Gip Ludovico Morello. D’altra parte la chiusura delle indagini era stata annunciata e spiegata nella tarda serata di lunedì con un lungo, per quanto laconico comunicato firmato dalla procuratrice capo di Torino Anna Maria Loreto. Una pagina e mezza dove si spiegavano cose già note (ma senza fare alcun nome) e una chiusura di tre righe dove la procuratrice ha scritto: «Da ultimo occorre segnalare che questo ufficio abbia a suo tempo depositato al Giudice delle Indagini Preliminari richiesta per l’applicazione di misure cautelari (per alcuni indagati) e reali e che tale richiesta sia stata rigettata in data 12 ottobre 2022, avendo il
Giudice ritenuto l’assenza di esigenze cautelari. Avverso l’ordinanza di rigetto è stato depositato appello». Un passaggio, velatamente polemico e di rivalsa verso la decisione del Gip, che ha scatenato la caccia ai nomi; ma anche una comunicazione quanto meno irrituale, almeno in casi come questo perché, spiega un avvocato torinese di lungo corso e non coinvolto in nessuna delle parti di questa vicenda giudiziaria: «Si è detto e scritto su qualcosa che era stato chiesto e che è stato negato, quindi di qualcosa che non esiste e totalmente ininfluente in relazione alla chiusura indagini. Vedremo se l’appello della procura susciterà effetti diversi, allora sì che si aprirà un nuovo capitolo»”.

 

ilnapolista © riproduzione riservata