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Vedi Napoli e poi muori: qualità della vita, stress e prevenzione cardiovascolare

Napoli è ansiogena, costringe il cittadino a combattere per tutto. Prendiamoci gli spazi per il benessere, il movimento allena il cuore e libera la mente

Vedi Napoli e poi muori: qualità della vita, stress e prevenzione cardiovascolare
Veduta del Castel dell'Ovo a Napoli, in Campania, Italia meridionale. (KontroLab)

Napoli, la città del sole e del mare, di Maradona e di Pino Daniele, di Eduardo e Totò, solo per citare i primi che mi vengono in mente. Napoli, la città di tutti e di nessuno.

Provate ad arrivare a Napoli la mattina alle sei con il traghetto che proviene da Palermo. Capirete perché Napoli era una delle tappe del Grand Tour, il viaggio che i giovani nobili di tutta Europa erano incoraggiati a intraprendere per conoscere il mondo. Basta affacciarsi su uno dei ponti esterni del traghetto mentre il sole sorge e osservare la collina del Vomero che si colora d’oro, il mare calmo che riflette la luce mentre i gabbiani accompagnano lo scafo in porto. La città a quell’ora è calma, tranquilla, bellissima. Con le strade vuote, l’aria dolce e profumata di mare ed il Vesuvio che sa tutto e non parla mai. L’unico rumore è quello del motore che muove le eliche. Un paradiso.

Un paradiso che va fotografato ed impresso nella mente perché nel giro di un’ora lascerà il posto a centinaia di migliaia di individui che popoleranno le strade con ogni mezzo, auto, moto, motorini, bici elettriche, comunicando con suoni sguaiati, clacson isterici, ed urla o richiami da pecorai. La città si trasforma in poco tempo, mostrando la sua anima infernale. Comincia un altro giorno in cui la battaglia per la sopravvivenza si fa più aspra, nella quale l’unica attività possibile è cercare di arrivare indenni alla sera e portare qualche soldo a casa. Sport? Salute? Benessere? Prevenzione? Passa tutto in secondo piano.

Le classifiche

Le classifiche pongono Napoli sempre agli ultimi posti per qualità della vita e noi puntualmente protestiamo, rispondendo che abbiamo il mare, il sole, e che come si vive da noi non si vive altrove. Concludiamo che le classifiche sono truccate, fatte apposta per le città del nord…

Davvero?

Ho voluto dare uno sguardo ai dati forniti, ai famosi indicatori. Ebbene, i risultati sono agghiaccianti. Peggio di quanto io pensassi, e probabilmente peggio di quanto pensi la media dei napoletani, probabilmente perché, assuefatto alla realtà in cui vivo, non riconosco più ciò che è da ciò che dovrebbe essere.

Napoli è ansiogena, per carattere

Vivere a Napoli è stressante, difficile, faticoso. Non per opinione personale, ma perché le infrastrutture per adulti, bambini e ragazzi (asili, giardini, aree sportive, concerti, palestre, tanto per dire le prime) sono insufficienti e costringono le famiglie a pagare per avere servizi minimi e a passare i pomeriggi nel traffico perché i gli stessi non sono sotto casa. Napoli è ansiogena, per carattere. Costringe il cittadino a combattere per qualsiasi necessità, dall’ufficio postale alla pizzeria, al parcheggio, alla farmacia o al pronto soccorso, o al lido quando si è in cerca un lettino al mare. Che sia una necessità reale, o una voluttà, a Napoli si è costretti sgomitare e a guardarsi le spalle.

Gli indici di giustizia e sicurezza sono pessimi, tra furti, scippi, riciclaggio ed estorsioni, siamo saldamente agli ultimi posti della classifica. Purtroppo il mare ed il sole non sono sufficienti a difenderci. E queste continue sollecitazioni provocano grossi danni alla nostra salute, la pressione arteriosa sale, ed aumentano i rischi di problemi al cuore, come ischemie ed infarti.

Tornare a godere della bellezza

Come fare?

Dovremmo rompere questo circolo vizioso. Tornare a godere della bellezza che ci circonda, costringerci a  fermarci, rilassarci, fare sport, magari prendendo una bicicletta o correndo sul lungomare. Certo, gli spazi sono pochi, ovvio, chi ha le possibilità economiche, sa come godersi la vita e si rifugia nel paradiso di Posillipo, magari con la discesa a mare, ma chi non può? Cioè il 99.9% dei cittadini? Non è tutto perduto. Può ritagliarsi il suo piccolo spazio, il suo piccolo momento per dedicarsi al proprio benessere. Lo può fare in palestra, nei giardinetti del Vomero, o in Villa Comunale, al parco Virgiliano, dove si vuole, basta che lo faccia. Già soltanto distrarre l’attenzione dai quotidiani problemi che ci assillano e mettere in movimento i muscoli è importante. Cambia la qualità della vita, riduce la pressione arteriosa, allena il cuore e libera la mente.

L’arte e la bellezza nutrono l’anima

Non c’è bisogno di attrezzature o abbonamenti, io l’ho fatto per più di un anno, durante la pandemia, tra la rotonda Diaz e i giardinetti di via Ruoppolo, solo con le mie scarpette ed un elastico. Tutte le sere, estate ed inverno, ed ho goduto di splendidi tramonti. Napoli offre decine di spettacoli artistici, musicali e teatrali gratuiti, dobbiamo imparare a godere anche di questi, non sono da considerare superflui. L’arte e la bellezza nutrono l’anima, fanno bene al cuore. Ovviamente allo sport e all’arte, per iniziare un percorso del genere questo bisogna affiancare uno stile di vita sano, con un’alimentazione corretta, abolendo fumo e riducendo l’alcol. Il caffè? Beh, con moderazione, ma di quello ne parleremo in un altro capitolo.

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