Con lo Spezia e a Glasgow ha segnato Raspadori, con il Milan ha deciso Simeone. Nessuno ha la ricchezza di alternative in attacco sui cui può contare Spalletti
L’infortunio di Osimhen non ha paralizzato la capacità offensiva del Napoli, anzi. Venuto meno il nigeriano, Spalletti ha potuto contare sulla potenza dei gol di Raspadori e Simeone. Il Napoli ha una ricchezza di alternative, davanti, superiore alle altre squadre del campionato, scrive la Gazzetta dello Sport.
Prima la forza del Napoli la vedevi quando c’era Osimhen, ora la intuisci quando non c’è. Con lo Spezia e a Glasgow ha segnato Raspadori, con il Milan ha deciso Simeone. Nessuno ha la ricchezza di alternative sui cui può contare Spalletti, soprattutto nel reparto avanzato.
Ciò non significa che Osimhen sia diventato meno importante di prima: il nigeriano ha caratteristiche tecniche e tattiche uniche. Ma il Napoli ha tre attaccanti di spessore, che consentono a Spalletti di variare.
Il Napoli ha tre magi offensivi che portano doni diversi nello scrigno (velocità, profondità, fisicità, tecnica, opportunismo d’area…) e consentono a Spalletti di cambiare copione da un momento all’altro e di spiazzare.
Osimhen ha segnato 2 gol in 5 partite, leggermente in calo rispetto al campionato scorso.
Ci sta, anche perché l’abbagliante Kvara non è Insigne. Lorenzo era più portato a fermarsi e a dettare l’imbucata dalla trequarti. Il georgiano punta sempre la linea di fondo, per il cross o la conclusione. Un altro mondo. Prima Victor aveva il monopolio della profondità, ora deve spartirla con Kvara. Questione di intese da calibrare. Non si pesteranno i piedi. Più facile che si esaltino a vicenda. Il Napoli è primo per gol fatti, tiri in porta e assist di squadra. In una macchina da gioco del genere, c’è pane e gloria per tutti.