Sul Giornale: “Allegri non ha la stessa dignità di Lippi che dopo la disfatta col Parma fu spontaneamente costretto a dimettersi da Moggi e Giraudo”
Sul Giornale, come al solito, Tony Damascelli va giù duro sulla Juvenus.
A Torino la situazione è seria ed è anche grave, con alcuni risvolti umoristici. Ride Arrivabene Maurizio, si sbaciucchiano in tribuna altri dirigenti bianconeri. Allegri Massimiliano ha il volto di cera e pronuncia parole vuote che scivolano come acqua sulle piume di un’oca, il nulla assoluto.
La Juventus è in pieno stato confusionale, conti finanziari spaventosi, conti tecnici preoccupanti, una depressione manifesta dei suoi calciatori che, almeno, hanno onorato il dovere di mettere la faccia davanti alla curva dei tifosi, ricevendo insulti vari mentre qualche metro più in là la triade bianconera sceglieva, secondo usi e costumi contemporanei, il silenzio, nascondendosi nel canneto.
Il club è prigioniero in una gabbia che si è costruito da solo, la presunzione di affiancare le grandi realtà calcistiche continentali ha portato a un disavanzo colossale.
La scelta di Allegri è fallita. (…) Non ha la stessa dignità che dimostrò Marcello Lippi quando, il sette febbraio del novantanove, spontaneamente costretto dalla dirigenza (quella vera, non delle battute da bar) a presentarsi in sala stampa e rassegnare le dimissioni, dopo la sconfitta interna contro il Parma. Anche allora, altri tempi, altre personalità nel club e una penale di contratto non così volgare come quella attuale.