Al Fatto: «Mi sono concentrato sul pallone. Siamo in pochi a non aver giocato a livello professionistico: io, Sacchi e Mourinho»

Il Fatto quotidiano intervista oggi Alberto Zaccheroni che col Milan vinse lo scudetto nel 1999, la sua ultima esperienza in panchina è stata quella di ct degli Emirati Arabi Uniti.
Tante le curiosità extra calcio che emergono della sua vita privata
«La famiglia l’ho sempre lasciata a Cesenatico. Mi sono concentrato sul pallone»
Sensi di colpa?
«A livello professionale dovevo vincere e per vincere dovevo restare concentrato; e poi non trovavo giusto costringerli a girare l’Italia»
Ha dedicato la sua vita al calcio
«Per la carriera da allenatore ho chiuso l’albergo dei miei genitori: dovevo seguire la passione e sono un anomalo»
Sotto quale profilo?
«Siamo in pochi a non aver giocato a livello professionistico: io, Sacchi e Mourinho»
Nella sua carriera ha sfatato tanti tabù legati al mondo del calcio
Sesso prima dei match: sì o no?
«Lasciavo il sabato libero proprio per stare con moglie fidanzate. Meglio evitare le orge»
Possibile che non ci sia nessun calciatore dichiarato omosessuale?
«Effettivamente come numeri; non ne ho mai incrociato uno, almeno credo; solo una volta mi hanno riferito di un ragazzo ma l’anno dopo il mio addio alla squadra»