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Spalletti a Dazn: «De Laurentiis è veramente tosto. Amiamo dirci le cose in faccia. Lui più di me»

L’intervista con Diletta Leotta: «A Napoli senti la passione, mi fa arrabbiare solo quando non viene riconosciuto l’impegno dei ragazzi»

Spalletti a Dazn: «De Laurentiis è veramente tosto. Amiamo dirci le cose in faccia. Lui più di me»

Lunga intervista di Luciano Spalletti con Diletta Leotta per Dazn. Il Napolista l’ha guardata e vi propone un resoconto. Ha parlato del Napoli, di Napoli, di De Laurentiis, ovviamente di Totti. L’intervista è stata realizzata nella fattoria di Spalletti a Certaldo.

Nella vita o sei quello che conduce o sei passeggero, o sei cavallo o cavaliere. In campo mi piacciono le squadre che danno battaglia a qualsiasi avversario. Quest’anno abbiamo affrontato in Europa League il Barcellona. Lì abbiamo pareggiato e a Napoli abbiamo perso. Mi è piaciuto molto di più l’atteggiamento di quando abbiamo giocato a Napoli, ma è difficile raccontarlo però è così. Mi è piaciuto come atteggiamento poi abbiamo preso due gol nei primi minuti.

Qui nella mia fattoria, in questo luogo, ti senti come i monaci in un convento, cerchi soluzioni o ti ritrovi a pregare, sono importanti i tuoi sentimenti la tua anima. Il sogno del mio papà era avere un orto, farsi l’olio per condire i pomodori. La rimessa l’ho realizzata per mio papà e mio fratello

La Panda è la mia macchina preferita. Ne ho una qui e una a Napoli. Quella che mi hanno rubato non l’ho ritrovata. Quando sono uscito dall’albergo ci sono rimasto male, malissimo. Sono cose che non è giusto subire, i responsabili andrebbero puniti, ora mi piace pensare che sia servita a qualche padre di famiglia che adesso la sta adoperando per portare i suoi figli a scuola.

La piazza di Napoli

Napoli è una piazza importante calcisticamente parlando, hanno ambizioni forti, vogliono vincere, per vincere il confronto si fa duro, arduo. Sin dal primo buongiorno incontri questa passione, questo cuore per questi colori. Mi fa arrabbiare solo quando non viene riconosciuto l’impegno dei ragazzi, sono bravi ragazzi, professionisti seri, anche quest’anno che abbiamo cambiato molto l’impegno non è venuto meno. Li conosco bene, i nuovi sono in sintonia con gli altri, meritano di vestire questa maglia, ci sarà impegno massimale in tutte le partite e in tutti gli allenamenti. I tifosi su questo possono stare tranquilli.

Leader e gruppo Whatsapp

Quando si va a mettere mano in maniera così drastica si ha bisogno di un po’ di tempo, di far crescere altri leader. Noi ce li abbiamo, tipo Di Lorenzo Rrahmani, Anguissa, anche Osimhen deve diventare un punto di riferimento per noi. Coi calciatori abbiamo un  gruppo WhatsApp, il gruppo si chiama Sarò con te, l’ho usato in quelle partite in cui sono stato costretto a rimanere a casa come la partita con la Juventus di quest’anno.

Quel messaggio lì lo posso raccontare. Era gennaio, in quel momento si diceva che la partita andava rinviata e io ho trasmesso quello che era il mio pensiero, ero contento che ce la facessero giocare, li avevo visti allenarsi in maniera seria, corretta, forte, avevano espresso il desiderio di giocare quella partita (alcuni erano in Coppa d’Africa, altri avevano il Covid, ndr), hanno fatto vedere che noi ci si può fidare di questi calciatori, era una delle poche occasioni che avevano.

Kvara è un calciatore dal quale ci aspettiamo molto, è andato a sostituire un campione che ha deciso di fare conoscenze nuove (Insigne), di prendere una strada differente e noi dobbiamo stare con quella che è la volontà dei calciatori stessi. Ho sperato fino alla fine che rimanesse con noi.

La pelliccia dei pastori ceceni.

Ho ricevuto premi particolari quando sono andato a lavorare in Russia, dai pastori ceceni la pelliccia dei pastori ceceni, il cappello lo usa Chabib Nurmagomedov (lottatore russo) prima dei suoi incontri. In Cecenia in segno di amicizia ti regalano i migliori abiti, i migliori cavalli, le migliori lance

Russia: sono culture diverse, lingue diverse, è difficile riuscire farsi capire. Quando mi chiedono di Insigne che ha voluto andare a fare esperienze diverse, lo capisco.

La Russia mi ha stupito e ho conosciuto persone veramente forti perché poi a quella temperatura là è una vita abbastanza dura, di sacrificio. La loro abnegazione, la loro volontà di andare avanti si percepisce subito. Per quello che io ho potuto conoscerli, gli stessi russi non vedono l’ora che finisca questo conflitto, anche loro vogliono avere un mondo in pace.

Il Napoli ripartirà dal 4-3-3 che abbiamo usato spessissimo l’anno scorso sperando che ci farà sviluppare un gioco apprezzato da pubblico esigente come quello di Napoli che ha visto giocare campioni veri, quello più forte di tutti. A loro è difficile nascondere qualcosa, ti sgamano subito.

Tre magliette cui sono più legato?

De Rossi, Salah, senza fare torti a nessuno della mia squadra Koulibaly che ormai è un ex calciatore del Napoli, per me è una persona straordinaria oltre a essere un grandissimo campione

Fin dall’inizio, Koulibaly entrava nel mio ufficio tutte le mattine, era un abbraccio fatto di muscoli, era il vero influencer dello spogliatoio, il comandante, per me è come aver perso un collaboratore. In campo si faceva sentire con la sua voce e la prestanza fisica, era come se fosse un allenatore, voleva sempre attaccare, recuperare palla alto, le sue parole erano sempre le stesse: “mangia mangia”, voleva dire mangia campo, saltiamogli addosso.

Diletta: Luciano, hai perso due capitani. Non hai molta fortuna coi capitani Luciano

Per loro ho fatto cose che per altri calciatori non avrei mai fatto, mi disturba sentire che hanno finito a causa mia. Non è vero.  Totti avrebbe potuto continuare perché si sapeva da tempo che io a fine stagione sarei andato via. Icardi non è andato via con me ma con Conte che avrebbe potuto utilizzarlo. Insigne ho fatto di tutto per convincerlo a rimanere ma lui aveva preso la decisione  con la famiglia

Con Di Lorenzo è stato facile, si dà la fascia al capitano perché ha equlibrio, possiede capacità di relazionarsi con i compagni e con gli avversari. Con lui è stato facile, tutti lo volevano capitano

Il rapporto con De Laurentiis.

Scommettevano che sarebbe stata dura arrivare in fondo alla stagione, invece poi spesso ci incontriamo, abbiamo i nostri punti di vista però per ora c’è buon dialogo, probabilmente anche inconsciamente ciascuno di noi è stato qualche volta cavallo e qualche volta cavaliere, amiamo dirci le cose in faccia. Lui probabilmente più di me, è veramente un presidente tosto sotto molti punti di vista.

Le parole sono importanti, le frasi motivazionali. Abbiamo iniziato con la scritta sulle pettorine, incitamento al gruppo. In molte gare abbiamo avuto il Maradona bello pieno e l’urlo del Maradona è bellissimo da sentire. Qualche volta frasi le attacchiamo in palestra, nello spogliatoio. Molte volte cose serie le mettiamo sulla lavagna, così poi quando qualche calciatore dice “mister, ma lei aveva non aveva detto proprio così”, io dico ok, andiamo a vedere.

Ci sono momenti in cui bisogna essere chiarissimi: sei d’accordo? Ok allora firmalo.

A volte i giocatori sono bravi ad aggirare in maniera simpatica le regole dello spogliatoio. Come ad esempio quando sei deciso a punire quelli sovrappeso, Pizarro prima di salire sulla bilancia si toglieva tutto, si rasava anche a zero, poi era nel peso e tutti erano contenti. Andava al suo armadietto e cominciava a mangiare pasticcini alla crema, diceva: sono nel peso e posso mangiare. Viene fatto in maniera simpatica e si accetta anche se ti senti preso un po’ in giro.

Di Totti le ho proprio tutte le magliette. Un calciatore che per me è stato fondamentale come apporto alla squadra, personalità, tirare dentro lo stadio alle partite. Non gli devi dire niente quando vanno in campo. Se qualcuno in Champions, si faceva intimorire, ci pensavano loro.

Totti. Se riavvolgiamo il nastro, per me è tutto chiaro. Se poi si ha la volontà di cambiare delle cose, allora è chiaro che viene fuori un messaggio non corretto. Per essere pratici, in quella Roma c’erano gente Keita, Maicon, Strootman, Nainggolan, De Rossi. Se non avessi fatto la cosa giusta, sarebbe stato difficile essere seguito. Se avessi commesso un torto a Totti, sarebbe stato impossibile arrivare secondi davanti al Napoli. Mi dispiace perché con lui ho avuto un grandissimo rapporto. Io mi innamoro veramente dei miei calciatori. Da dove sono partito io, ho fatto molto, ho portato a termine il sogno che avevo da bambino, sono andato a vivere lo spiogliatoio con questi calciatori che sono quelli che avrei visto lo stesso dalla tv.

Ancora Totti. L’ho guardata un pochino la serie tv, ne ho sentito parlare, quello che è sbagliato è che aveva contenuti per farla su di sé mentre l’ha fatta su di me, mi ha fatto diventare un personaggio popolarissimo. C’erano due tre scene che se me le avesse chieste glie avrei preste volentieri, avrebbe fatto un boom di ascolti. Poi ti invito a vedere la mia quando farò la mia.

Parla dei vini:

“Rosso diretto” è un vino proiettato nel futuro, quindi è Di Lorenzo

“Tra le linee” è il nome di un altro vino. Abbiamo tanti giocatori che possono giocare lì, è lì che si crea la giocata che va a scardinare le linee difensive e vado a inserirmi in quello spazio che ho creato col mio movimento. Chi potrebbe farlo in maniera perfetta è Elmas che tra le linee saprebbe come comportarsi, ha giocato poco perché c’erano Mertens e Zielinski.

«Brindiamo alla felicità dei giocatori del Napoli, che vinca il Napoli».

In un calcio così equilibrato il dettaglio può fare la differenza. Non mi alzo la mattina e dico speriamo che oggi vada così. No. Farò di tutto perché vada così. E si comincia il lunedì mattina e il venerdì sera siamo ancora lì a prepararsi per la partita, vince chi si è preparato meglio, fare credere ai calciatori di avere qualità forse anche migliori di quelle che sono convinti di avere e diventa lo sbocco per diventare squadre fortissime.

Sei l’allenatore ideale per i calciatori che hanno voglia di migliorasi, di mettersi in discussione?

Mi piacciono calciatori che hanno personalità forte, che hanno ambizioni sane, che non calpestano quelle che sono le cose quotidiane. Si vanno a incontrare tutte con un modo che ci permetta di imparare nuove cose. La vera soddisfazione passa dal dare soddisfazione a chi ama il Napoli e per fare questo bisogna comportarsi in maniera seria.

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